
Proteste e aula sgomberata durante la lettura della sentenza ieri al processo a carico di 11 manifestanti di area anarchica che l'11 febbraio 2023 erano scesi in piazza contro le condanne ad Alfredo Cospito e contro il regime di 41-bis. Mentre la presidente della Decima sezione, Antonella Bertoja, leggeva il dispositivo con il verdetto dal fondo dell'aula si è alzata una protesta: «Si vuole punire una lotta di tanti... potete condannare gli imputati ma saremo sempre al loro fianco, non siete dalla parte dei buoni». Il giudice è stato interrotto da grida e slogan contro magistrati e forze dell'ordine, con la richiesta di poter leggere una dichiarazione. A quel punto sono intervenuti gli agenti della Digos e i carabinieri e la presidente ha fatto sgomberare una ventina di persone. Il gruppo ha quindi raggiunto il presidio fuori dal Palazzo di giustizia, dove è stato esposto uno striscione nero con scritto «Contro il 41-bis. Per un mondo senza galere. Libertà per tutte e tutti» (nella foto).
Il Tribunale ha comminato a dieci degli imputati pene fino a un massimo (per chi aveva la recidiva) di quattro anni e sette mesi di reclusione e ne ha assolto una per la tenuità del fatto. La condanna più lieve è di un anno e sei mesi, con pena sospesa. A nove degli imputati non sono state riconosciute le attenuanti generiche. Gli anarchici sono a processo per i disordini scoppiati durante la manifestazione di oltre due anni fa. Rispondevano a vario titolo di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento e travisamento. In alcuni casi la Corte ha deciso condanne più alte rispetto alle richieste, da sei mesi a sei anni di carcere, dei pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti. Per la Procura, la manifestazione aveva la finalità di «fare guerriglia urbana», con volti travisati da caschi e passamontagna, «imbrattamenti di banche e negozi», il «danneggiamento di due auto Enjoy» e scontri con la polizia. Ancora: «Bombe carta e petardi» e «l'accensione di fumogeni per permettere il travisamento di altri soggetti». Durante il corteo, all'altezza di viale Sabotino, alcuni anarchici del gruppo di testa lanciarono diverse bottiglie e oggetti contro le forze dell'ordine, provocando lesioni a sei agenti.
I difensori Eugenio Losco, Mauro Straini, Iacopo Fonte, Margherita Pelazza e Benedetto Ciccarone avevano chiesto anche assoluzioni.
Non si può confondere, hanno sostenuto, «qualche scritta sul muro, lancio di gavettoni o piccolo danneggiamento» con una «guerriglia urbana» e non si può definire «criminale» chi «combatte contro qualcosa che ritiene completamente ingiusto» come il 41-bis e le sue «assurde implicazioni». Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni, dopodiché le difese presenteranno appello.