5 benefici della feta: perché consumare questo formaggio in estate

La feta è un formaggio che si conserva in frigo ed è l'ideale per l'estate per molte ragioni: cosa sapere e i consigli su come servirlo

5 benefici della feta: perché consumare questo formaggio in estate
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Bianco, gustoso, sano. La feta è, per i palati che non l’hanno ancora mai assaggiata, il formaggio che non ci si aspetta. Ne esistono di diverse provenienze al mondo - lo fanno in Francia, in Bulgaria e perfino in Wisconsin - ma in Italia quella che viene commercializzata nella grande distribuzione è inequivocabilmente, per una questione di vicinanza e tradizione, la feta prodotta in Grecia. Che presenta benefici, qualche controindicazione e molta versatilità.

Che cos’è la feta

La feta è un formaggio a pasta molle realizzato con latte di pecora oppure con un mix di latte di pecora capra: viene stagionato nella salamoia e questo contribuisce al suo tipico sapore lievemente acidulo, caratteristica che non rende il formaggio indicato per tutti i palati e per tutti i gusti. Contiene poco lattosio proprio per via del processo di stagionatura, tuttavia chi è intollerante dovrebbe acquistare la feta senza lattosio, presente anche questa in commercio nella grande distribuzione. Contiene meno grassi rispetto ad altri formaggi, tuttavia sono grassi saturi, mentre sul fronte delle sostanze importanti da assumere per l'organismo ci sono calcio, fosforo, vitamine del gruppo B e proteine.

I benefici della feta (e qualche controindicazione)

WebMd riporta i benefici della feta. Consumandola si implementa:

  • la produzione di energia grazie alle vitamine del gruppo B;
  • la salute delle ossa e dei denti grazie alla presenza di calcio e fosforo, i quali combinati contribuiscono anche alla prevenzione dell’osteoporosi;
  • la salute intestinale per via della presenza di probiotici;
  • la regolazione della glicemia attraverso la combinazione di proteine e calcio;
  • la riduzione del grasso corporeo grazie all'azione dell'acido linoleico coniugato, tuttavia per questa ultima caratteristica occorrono ulteriori studi, dato che si ritiene che questa sostanza potrebbe avere ricadute negative sui livelli di colesterolo e sul metabolismo degli zuccheri.

Oltre a un potenziale problema correlato con la presenza di grassi saturi, la feta è anche molto ricca di sodio, che può interferire con malattie croniche del cuore, della pressione e dei reni. Inoltre può contenere un batterio, la Listeria monocytogenes, il quale può produrre danni sul feto nelle donne in gravidanza.

Come portare la feta in tavola

La feta viene usata in cucina come un qualunque altro formaggio a pasta molle: per esempio può essere servita così com'è, con l'aggiunta di un filo d'olio extravergine d'oliva e una spruzzata di pepe nero. Può essere inoltre utilizzata per farcire le friselle o fare parte di un'insalata: l'insalata greca prevede appunto la presenza della feta tra gli altri ingredienti tipici, ma questo formaggio può essere utilizzato anche nella ricetta dell'insalata grika, sebbene si tratti di una soluzione fortemente eterodossa, cui ricorrere solo se non si ha del formaggio primosale a disposizione.

Tra le ricette più comuni a base di feta ci sono sicuramente la feta al forno gratinata, ma soprattutto il saganaki: si tratta di

una preparazione tipica greca che prevede la panatura della feta con farina e uova, per poi passare alla frittura in olio di semi. La frittura vanifica un po' i benefici di questo formaggio, ma una volta ogni tanto ci sta.

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