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Allarme degli 007 di Londra: "Putin ci sta mettendo alla prova"

L'allarme dei servizi segreti inglesi: Putin usa la guerra ibrida per logorare l’Occidente mentre l’Ucraina resta l’obiettivo strategico di Mosca

Allarme degli 007 di Londra: "Putin ci sta mettendo alla prova"
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Per i servizi segreti inglesiVladimir Putin sta rallentando gli sforzi per porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina” e sta “mettendo alla prova l’Occidente con tattiche che sono appena al di sotto della soglia di guerra”. Lo ha affermato ieri Blaise Metreweli, nuovo vertice dell’MI6, la celebre agenzia di spionaggio del Regno Unito che si occupa delle operazioni all’estero. Per le spie di Londra, infatti, la strategia di Mosca, nemica esistenziale della Guerra Fredda e avversaria ancora temuta dal controspionaggio di Sua Maestà, rappresenta un pericolo “attivo” per l’Occidente, e il rallentamento dei negoziati di pace, le operazioni di guerra ibrida attivate a diversi livelli in diversi Stati dell'Europa e l’esportazione del “caos” non sono altro che tratti comuni di un’unica linea che mira a “soggiogare l’Ucraina e molestare i membri della Nato”.

Come si evince dalle parole della nuova “C” del Secret Intelligence Service, il capo del Cremlino sembra voler conseguire i suoi obiettivi attraverso diverse tattiche, e i servizi segreti inglesi, come gli altri apparati d’intelligence occidentali, stanno attualmente “operando in uno spazio tra pace e guerra”, invitando le autorità occidentali di difesa e sicurezza a guardarsi dalle “crescenti minacce ibride” da parte di attori statali ostili o avversari.

Per Metreweli, dietro molte delle “minacce globali” che si stanno manifestando e delineando all’orizzonte si può trovare la mano di Mosca, che sponsorizza “attacchi informatici alle infrastrutture critiche di altri Paesi, incursioni di droni intorno agli aeroporti europei, campagne di incendi dolosi, sabotaggi e disinformazione e attività aggressive nei nostri mari, sopra e sotto le onde”. Queste azioni, parte di una strategia non priva di scopo, fanno parte “dell’esportazione del caos” che il presidente Putin avrebbe scelto insieme ai suoi consiglieri.

Nel suo primo discorso pubblico dopo aver preso la guida di quello che è noto in tutto il mondo come la Sesta Sezione del Military Intelligence, celebrata dai romanzi di Ian Fleming e John le Carré, Miss. Metreweli, già direttrice della sezione per la Tecnologia e l’Innovazione dell’MI6 — figura che conosciamo meglio attraverso la saga di James Bond con la semplice lettera “Q” — non ha perso l’occasione per ricordare agli auditori quanto la tecnologia in rapida evoluzione stia “riscrivendo le regole dei conflitti”, mentre le minacce ibride da parte di Stati e gruppi estremisti significano che “la linea del fronte è ovunque”.

La Russia ci sta mettendo alla prova nella zona grigia con tattiche che sono appena al di sotto della soglia di guerra”, ha poi aggiunto, proseguendo: “L’avvertimento è arrivato nel mezzo di un’azione volta a porre fine alla guerra di quasi quattro anni scatenata dall’invasione della Russia del suo vicino”. Parole che fanno in un certo senso eco all’allerta lanciata dal capo delle forze armate britanniche, il maresciallo dell’aria Richard Knighton, convinto che l’obiettivo della Russia di Putin sia quello di “sfidare, limitare, dividere e, in definitiva, distruggere la Nato”. Un’idea condivisa dal vertice delle forze armate francesi, ma negata a più riprese dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.

Particolare e inaspettato è stato l’avvertimento agli avversari del Regno Unito della prima donna a capo dei servizi esteri inglesi, che ha chiamato in causa gli “istinti storici” dell’intelligence di Londra, riferendosi al famoso Special Operations Executive, o SOE, un’organizzazione britannica che nel corso del secondo conflitto mondiale ha condotto una guerra parallela, segreta e clandestina — la Ungentlemanly Warfare, o “guerra sporca”, come la chiamava il primo ministro Winston Churchill — affermando che l’MI6 intende “affinare il proprio margine” con l’avversario, “correndo rischi calcolati”.

Per la nuova C, il servizio segreto inglese, che si sospetta avere già avuto un ruolo nel supporto logistico delle operazioni militari che hanno permesso a Kiev di resistere all’invasione russa, dovrebbe attingere all’esperienza maturata inviando “agenti in audaci missioni di

sabotaggio nell’Europa occupata”. Curioso notare come l’Ucraina abbia già fatto propria questa strategia, affidando ai suoi reparti di commando guidati dall’intelligence la azioni di sabotaggio in Crimea e oltre la linea del fronte.

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