
Per la prima volta nei 116 anni di storia del Servizio di intelligence esteri britannico, l'MI6 sarà guidato da una donna. Blaise Metreweli (nella foto), entrata a far parte del Secret Intelligence Service nel 1999, sarà la 18esima a ricoprire l'incarico. Attualmente responsabile della tecnologia e dell'innovazione del servizio, Metreweli si è detta «orgogliosa e onorata» di essere stata chiamata a guidare i servizi segreti britannici. Il premier, Keir Starmer, ha definito la nomina «storica» in un momento «in cui il lavoro dei nostri servizi di intelligence non è mai stato così vitale».
L'MI6 ha il compito di raccogliere informazioni all'estero per migliorare la sicurezza del Regno Unito, con obiettivi principali come la lotta al terrorismo, il blocco delle attività degli stati ostili e il rafforzamento della sicurezza informatica. Il suo capo, comunemente indicato come C, è l'unico membro del servizio il cui nome è pubblicamente noto. Metreweli, 47 anni, è attualmente direttrice generale Q, a capo della cruciale divisione tecnologia e innovazione che mira a mantenere segrete le identità degli agenti e a escogitare nuovi modi per eludere avversari come la sorveglianza biometrica cinese. «L'MI6 svolge un ruolo fondamentale, insieme all'MI5 e al GCHQ, nel garantire la sicurezza del popolo britannico e nel promuovere gli interessi del Regno Unito all'estero», ha dichiarato. «Non vedo l'ora di continuare questo lavoro insieme ai coraggiosi ufficiali e agenti dell'MI6 e ai nostri numerosi partner internazionali», ha aggiunto.
Finora un ruolo simile era stato ricoperto solo nei set degli 007 cinematografici, con il personaggio interpretato da Judi Dench dal 1995 in «GoldenEye». Il governo di Keir Starmer ne ha annunciato la designazione a sorpresa preferendola in extremis a un'altra donna, data da mesi per favorita dai media, come la sperimentata Barbara Woodward, diplomatica di carriera d'altissimo rango. La Woodward, a suo tempo capo missione di Londra all'Onu e già ambasciatrice a Pechino, ha forse pagato la campagna di sospetti alimentata dai tabloid sulle buone relazioni coltivate per dovere d'ufficio in Cina. In ogni caso Metreweli ha tutte le carte in regola - secondo Starmer - per succedere a sir Richard Moore: ex ambasciatore in Turchia, il cui mandato scadrà il primo ottobre prossimo. La neo-nominata si autodefinisce una «smanettona» informatica. In passato ha ricoperto altri incarichi di coordinamento sia nello stesso MI6, sia nell'MI5, l'agenzia che si occupa di controspionaggio e antiterrorismo interno. Ma le scarne note biografiche condivise in pubblico dal servizio - e dal Foreign Office, il ministero chiamato a coordinare l'intelligence estera - riferiscono di come abbia avuto pure ruoli «operativi» in imprecisati Paesi europei e mediorientali. Laureata in antropologia all'Università di Cambridge, vanta inoltre trascorsi agonistici nel canottaggio.
«La nomina di Blaise Metreweli arriva in un momento
in cui il lavoro dei nostri servizi segreti non è mai stato così vitale», ha commentato il premier laburista dal G7 in Canada - una scelta a cui fanno da sfondo scenari internazionali da incubo e piani di riarmo a go-go».