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F-35 scomparso negli Stati Uniti, spuntano gli audio del pilota: ecco cos'è successo

Il 17 settembre un F-35B dei Marines è precipitato nella Carolina del Sud. Il relitto dell'aereo è stato ritrovato due giorni dopo a quasi 100 chilometri dal presunto punto di eiezione del pilota

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Lo scorso 17 settembre, un F-35B del Marines, la versione a decollo corto e atterraggio verticale del cacciabombardiere costruito da Lockheed-Martin, è precipitato negli Stati Uniti dopo che il pilota si è lanciato. Il relitto del velivolo è stato individuato solo due giorni dopo, in un bosco situato circa 100 chilometri a nordest della base aerea di Charleston, nella Carolina del Sud.

Per quasi tre giorni, quindi, non si è trovato il velivolo precipitato tanto che l'Usmc (United States Marines Corps) e le autorità statunitensi hanno richiesto la collaborazione della popolazione per trovarlo. Le cause dell'incidente sono ancora da stabilire, ma sappiamo che in quel momento sopra Charleston, dove l'F-35 sarebbe dovuto atterrare, erano in corso forti piogge.

Il pilota, secondo le prime ricostruzioni, si è lanciato dal velivolo mentre era nei pressi dell'aeroporto cittadino: dagli audio del controllo del traffico aereo risulta infatti che il segnale del transponder dell'F-35 è andato perso quando si trovava a circa “10 miglia dalla pista 15”. Sappiamo anche che al momento del lancio, il pilota aveva lasciato inserito il pilota automatico e che proprio la sequenza di eiezione ha determinato lo spegnimento del transponder, quindi la sparizione del caccia dagli schermi radar.

Attualmente è in corso un'indagine sull'incidente e i Marines hanno annunciato il 18 di aver ordinato a tutti i propri reparti aerei uno stand-down di sicurezza “per garantire che il servizio mantenga la standardizzazione operativa degli aerei pronti al combattimento con piloti ed equipaggi ben preparati” ovvero la messa a terra di tutte le linee di volo. Si tratta di una procedura di sicurezza comune dopo gravi incidenti, ma bisogna registrare che quello del 17 è il terzo grave incidente aereo che riguarda i Marines avvenuto nelle ultime sei settimane e a poca distanza dalla perdita di un Boeing V-22 in Australia.

L'F-35 è stato ritrovato quindi a decine di chilometri dal punto in cui il pilota si è lanciato, e questo è imputabile molto probabilmente al fatto che il pilota automatico fosse inserito, insieme al funzionamento del sistema avionico principale di bordo, ovvero quello che mantiene la propulsione e l'energia necessaria per il minimo controllo delle superfici di volo. Occorre ricordare un dettaglio tecnico: i velivoli di nuova generazione, almeno dall'F-117 in avanti, non sono in grado di volare senza l'ausilio del computer centrale di bordo che esegue continue e quasi impercettibili correzioni ad alettoni, slat e timoni. Essi sono infatti progettati in questo modo per continuare ad essere altamente manovrabili coniugando le caratteristiche di furtività (la stealthness) date dal particolare disegno del velivolo. Il pilota automatico, quindi, corregge autonomamente e in continuazione l'assetto del velivolo operando sulle superfici di volo.

L'avaria all'F-35B, di cui non sappiamo ancora la natura, probabilmente, nonostante la sua gravità, non ha influenzato questo aspetto della macchina che ha continuato a volare per oltre 100 chilometri dal punto in cui il pilota si è lanciato. Curiosamente il pilota è atterrato nel giardino di casa di un residente di North Charleston, e ha effettuato una telefonata al numero di emergenza Usa (il 911) richiedendo un'ambulanza.

La registrazione di quattro minuti ha catturato questa particolare circostanza che ha coinvolto anche il proprietario di casa che si è visto scendere il pilota col paracadute nel cortile sul retro. Abbiamo un pilota in casa, e immagino che sia atterrato nel mio cortile, e stiamo cercando di vedere se possiamo far arrivare un'ambulanza, per favore”, ha detto il residente. Il pilota è poi intervenuto nella telefonata al 911 riportando che gli faceva male solo la schiena e dicendo “signora, un aereo militare si è schiantato. Sono il pilota. Dobbiamo avviare i soccorsi” specificando che “non sono sicuro di dove sia l’aereo. Potrebbe essere precipitato da qualche parte.

Mi sono lanciato” per poi richiedere l'intervento di un'ambulanza.

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