
Droni lanciati dall'artiglieria capaci di resistere al carico di schiacciamento di un cannone da 155 mm: la Cina ha testato con successo una nuova tecnologia che potrebbe trasformare la guerra moderna e garantirle un importante vantaggio in fase di combattimento. Cinque prove a fuoco vivo in una base hanno infatti confermato che i velivoli senza pilota sparati come se fossero missili hanno resistito a forze di lancio superiori a 3.000 volte il loro peso (un peso paragonabile a 35 elefanti africani adulti su una persona). Lo sviluppo si concentra su un meccanismo di espulsione pirotecnica ideato congiuntamente dallo Shaanxi Applied Physics and Chemistry Research Institute, dall'aeronautica militare cinese e dall'appaltatore della difesa Norinco. Ecco che cosa sappiamo.
L'ultimo sviluppo dei droni
Come ha spiegato il South China Morning Post, questo sistema altamente affidabile e a basso costo orchestra una sequenza di detonazioni a tempo preciso per separare il drone dal suo guscio d'artiglieria a metà del volo, proteggendolo dai danni aerodinamici - il tutto senza controlli elettronici. Droni del genere possono "raggiungere distanze superiori a 10 chilometri in pochi secondi, moltiplicare l'autonomia di volo, risparmiare significativamente sul consumo di energia e prolungare il tempo di volo", ha scritto il team di scienziati, guidato dall'ingegnere Huang Yunluan, che ha testato la tecnologia. Secondo quanto riportato dal China News Service il progetto di un cannone lancia droni denominato Tianyan ("occhio del cielo") era stato proposto per la prima volta dagli scienziati militari cinesi nel 2013, ma l'idea aveva incontrato numerosi dubbi.
Nel 2024, inoltre, esperti militari avevano dichiarato al canale militare dell'emittente statale CCTV che i dispositivi elettronici non erano in grado di resistere alle elevatissime forze g (o all'equivalente della forza gravitazionale) dei lanci di artiglieria, ostacolando il progresso di tale tecnologia. Tuttavia, imperterriti e supportati da ampi finanziamenti governativi e militari a lungo termine, scienziati e ingegneri cinesi sarebbero riusciti a superare questi ostacoli. Il team di Huang ha abbandonato i tentativi iniziali di utilizzare controlli elettronici per la separazione, optando invece per un dispositivo pirotecnico altamente affidabile e privo di chip, per ottenere le azioni complesse e precise richieste. La resistenza del dispositivo è garantita dal telaio in acciaio inossidabile temprato, progettato per resistere a sollecitazioni fino a 1.100 megapascal (Mpa). All'interno, gli esplosivi a base di azoturo di piombo e boro sono rimasti intatti anche se sottoposti a forze estreme.
Testati con successo
Rigorosi test di impatto del martello hanno dimostrato che il sistema resiste a carichi 36.000 volte superiori alla gravità per oltre 20 millisecondi. Secondo il team di Huang, l'affidabilità dell'accensione dipende da un ingegnoso design a "canale labirintico". Quattro fori da 1 mm (0,04 pollici) distanziati con precisione riducono significativamente la pressione di detonazione distruttiva, consentendo comunque la propagazione delle fiamme. Una struttura scanalata impedisce inoltre ai detriti esplosivi di bloccare questi percorsi critici. L'intera sequenza di separazione avviene tramite una reazione a catena a otto stadi, che non richiede componenti elettronici o alimentazione esterna. Tutto inizia con la detonazione del fusibile, prosegue con l'accensione della paratia, generando una potente spinta assiale per espellere la capsula del drone, innescando un innesco ritardato e, infine, rilasciando un'altra spinta radiale per staccare i pannelli protettivi.
A temperature estreme, da -50 gradi Celsius (-58 gradi Fahrenheit) a 80 °C e con variazioni di spessore della paratia da 1 a 4 mm (da 0,04 a 0,15 pollici), il sistema di accensione ha funzionato in modo impeccabile evitando ostruzioni.
L'aspetto più rilevante consiste nel fatto che tutti e cinque i test di detonazione a terra e i cinque lanci di artiglieria vera e propria abbiano ottenuto una separazione perfettamente sincronizzata dei componenti del drone, dimostrando che il sistema può sopportare carichi almeno 3.500 volte superiori alla gravità in situazioni reali. Questi droni "avranno senza dubbio un ruolo fondamentale nello sviluppo militare futuro", hanno scritto Huang e i suoi colleghi.