F-35 lanciati da portaerei giapponesi: ecco la nuova strategia militare degli Usa

I jet F-35 statunitensi hanno decollato dalla portaerei giapponese Kaga durante un'esercitazione congiunta, segnando un passo significativo nella cooperazione difensiva tra Giappone e Usa

F-35 lanciati da portaerei giapponesi: ecco la nuova strategia militare degli Usa
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Riflettori puntati sulle acque del Pacifico, dove i jet da combattimento F-35 statunitensi sono decollati dalla portaerei giapponese JS Kaga, in quello che rappresenta un passaggio significativo nella cooperazione tra Usa e Giappone. L'evento, avvenuto a bordo della nave nipponica durante una serie di esercitazioni congiunte tra i due Paesi, ha segnato il primo lancio operativo di F-35 da una portaerei giapponese, e ha rappresentato un ulteriore passo avanti nelle capacità di difesa di Tokyo e una risposta diretta alle crescenti tensioni nella regione asiatica. La Kaga, una delle navi da guerra più potenti della Marina giapponese, è stata adattata per ospitare i moderni caccia F-35, un passaggio che rappresenta un significativo aggiornamento per il Giappone.

Nuove sinergie tra Usa e Giappone

Inizialmente progettata per operare con elicotteri da difesa antisommergibile, la portaerei in questione è stata sottoposta a modifiche per permettere l'operatività dei caccia stealth di quinta generazione, gli stessi che sono in grado di operare a lunga distanza colpendo obiettivi ad alta precisione. L'utilizzo degli F-35 a bordo della Kaga, ha spiegato Newsweek, sottolinea l'intensificazione della cooperazione militare tra Tokyo e Washington, ma anche la crescente assertività della politica di difesa giapponese. La mossa arriva infatti in un momento geopolitico delicato, con le tensioni nel Pacifico che continuano ad aumentare.

Da una parte, la Cina ha intensificato la sua presenza militare nel Mar Cinese Meridionale e ha consolidato il controllo su territori contesi, mentre dall'altra, la Corea del Nord ha continuato il suo programma di armamenti nucleari e missilistici, aumentando la preoccupazione dei paesi vicini. La risposta degli Usa e dei suoi alleati asiatici non si è fatta attendere: mentre le forze statunitensi hanno intensificato le operazioni nella regione, il Giappone ha rafforzato la sua capacità di difesa, mirando a costruire una potenza militare che non si limita più alla difesa del proprio territorio, ma che si proietta anche verso le acque internazionali e le rotte commerciali vitali per la sicurezza globale.

La mossa di Washington

Secondo quanto riferito dal First Marine Aircraft Wing, un'unità aeronautica del Corpo dei Marines degli Stati Uniti con sede nell'isola giapponese di Okinawa, almeno quattro jet F-35B statunitensi sono stati schierati a bordo della nave Kaga durante una manovra militare andata in scena lo scorso 19 ottobre. L'esercitazione di guerra, Annual Exercise o ANNUALEX, è stata condotta nel Mar delle Filippine con forze provenienti da Stati Uniti, Giappone, Australia, Canada, Francia e Nuova Zelanda, con l'obiettivo di aumentare la prontezza e scoraggiare l'instabilità e l'aggressione nella regione, ha affermato la Marina degli Usa.

La presenza degli F-35 sulla Kaga è simbolica non solo come segno di potenza, ma anche come segnale di cambiamento nelle politiche di difesa giapponesi. Dopo decenni di pacifismo e costituzioni pacifiste che limitavano la presenza di forze armate giapponesi all'esterno, il Giappone ha iniziato a rivedere le proprie capacità di difesa.

Nel complesso, il decollo degli F-35 dalla portaerei giapponese rappresenta una nuova fase nella difesa del Pacifico, ma anche un messaggio chiaro agli altri attori regionali: Tokyo è pronta a giocare un ruolo più attivo e determinante nella sicurezza dell'area, con il pieno supporto degli Stati Uniti.

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