Missili Himars e tank: così la Cina vuole fermare le super armi di Taiwan

La Cina considera l'Himars e gli Abrams come le armi più pericolose di Taiwan. I jolly di Taipei, fanno notare gli analisti di Pechino, sarebbero tuttavia vulnerabili a droni, attacchi mirati e limiti logistici sul campo

Missili Himars e tank: così la Cina vuole fermare le super armi di Taiwan
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Agli occhi della Cina, le armi più temibili controllate da Taiwan sono quelle che l'isola ha acquistato dagli Stati Uniti. In cima alla black list di Pechino troviamo infatti l'Himars (High Mobility Artillery Rocket System) e i carri armati M1A2T Abrams, entrambi di fabbricazione statunitense e testati in occasione delle recenti esercitazioni Han Kuang. Sulla base di questo, Ordnance Science and Technology, una popolare rivista militare cinese, molto apprezzata da appassionati ed esperti del settore, ha pubblicato un lungo articolo relativo alle potenziali contromisure che potrebbe (e dovrebbe) adottare l'Esercito Popolare di Liberazione (PLA) per non farsi sorprendere dai jolly di Taipei.

Le armi di Taiwan nel mirino della Cina

Come ha sottolineato il South China Morning Post citando l'Ordnance Science and Technology, una rivista supervisionata dalla Shaanxi Association for Science and Technology che si occupa principalmente di divulgazione scientifica e degli ultimi sviluppi militari della Cina, Pechino avrebbe stilato piani dettagliati per contrastare le armi più avanzate di Taiwan nel caso in cui dovesse esplodere un conflitto. In un articolo della citata pubblicazione si legge che l'aumento della durata delle esercitazioni e i progetti di difesa approfonditi di Taiwan coincidono con un cambiamento nel pensiero strategico di Taipei verso una "resistenza prolungata in attesa di aiuti esterni".

La dipendenza di Taiwan dalle nuove armi, ha continuato la rivista, non avrebbe tuttavia modificato le dinamiche del campo di battaglia. L'articolo ha così dedicato ampio spazio alla presentazione degli Himars, sottolineando che il sistema ha un'elevata mobilità, è in grado di effettuare attacchi flessibili e trasportare più testate. "Durante le esercitazioni, gli Himars hanno principalmente portato a termine la 'preservazione del potere di combattimento' attraverso la mobilità, prima evitando di essere individuati dalle forze di ricognizione dell'Esercito Popolare di Liberazione e poi lanciando attacchi", ha scritto l'autore dell'analisi, Ma Ke.

La contromossa della Cina

Taiwan saluta gli Himars come un'arma anti sbarco ma, in caso di guerra, Pechino punterebbe a ottenere il più in fretta possibile "la superiorità aerea attorno allo Stretto di Taiwan" e "utilizzerebbe una rete di ricognizione diversificata e droni integrati di ricognizione e attacco per garantire che gli Himars vengano distrutti una volta individuati". Attenzione poi al tema della dipendenza degli Himars dalle reti stradali. L'esercito cinese potrebbe colpire i nodi di trasporto sulla costa occidentale di Taiwan, come ponti e tunnel, per limitarne la manovrabilità, costringendoli a rimanere in zone di attacco preimpostate.

L'articolo menziona anche un nuovo missile antia ereo sviluppato localmente, il TC-2, presumibilmente abbinato al sistema Patriot per formare una combinazione di difesa aerea a più livelli. I TC-2 potrebbero resistere per un po' di tempo "ma il loro numero limitato implica che la rete difensiva che creeranno non sarà abbastanza densa da resistere a un attacco di saturazione dell'Esercito Popolare di Liberazione", ha aggiunto l'articolo.

Per quanto riguarda gli Abrams, infine, si legge che "sono adatti per gli assalti nel deserto del Medio Oriente" ma che sull'isola di Taiwan, ricca di colline, montagne e fiumi, "un carro armato da 63 tonnellate ha uno spazio operativo limitato".

In altre parole, in base all'esperienza maturata sul campo di battaglia tra Russia e Ucraina, i nuovi carri armati di Taiwan sarebbero inutili se non riuscissero a risolvere il problema dei droni nemici in volo, una tecnologia in cui Pechino è all'avanguardia.

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