Nel caso in cui gli Stati Uniti decidessero di sostenere attivamente Israele nell'escalation contro l'Iran, Washington potrebbe affidarsi alla combinazione "B2 più GBU 57". Ovvero: un bombardiere strategico equipaggiato con una superbomba da 14 tonnellate appositamente sviluppata per distruggere bunker situati a grandi profondità. Già, perché i bersagli che interessano a Tel Aviv coincidono con i siti nucleari di Teheran scavati nelle montagne, su tutti quello di Fordow, e per neutralizzarli è necessario utilizzare un'arma in grado di raggiungerli. Da questo punto di vista la GBU 57, un ordigno realizzato nella prima metà degli anni Duemila, sarebbe perfetta per adempiere ad un simile scopo. Come funziona?
La bomba GBU 57 degli Usa
"Bunker buster" è un termine generico usato per descrivere bombe che esplodono dopo essere penetrate al di sotto di una data superficie. La GBU-57 A/B Massive Ordnance Penetrator è una bomba a guida di precisione da circa 13.600 chilogrammi ed è progettata per attaccare bunker e tunnel interrati e rinforzati situati in profondità. Ordigni del genere riescono a penetrare fino a circa 61 metri sotto la superficie prima di esplodere. Altro aspetto rilevante: possono essere sganciati uno dopo l'altro, a ripetizione, di fatto perforando il terreno sempre più in profondità al termine di ogni deflagrazione.
Ok, ma cosa c'entrano gli Stati Uniti? Israele non può ottenere la bomba e usarla in autonomia? In teoria, ha spiegato il Washington Post, la GBU-57 A/B potrebbe essere sganciata da qualsiasi bombardiere in grado di trasportarne il peso, ma al momento gli Stati Uniti hanno configurato e programmato solo il loro bombardiere stealth B-2 Spirit per effettuare un'impresa simile. Il B-2 può trasportare un carico utile di 18.000 chilogrammi, anche se l'Aeronautica militare Usa ha affermato di aver testato con successo il bombardiere caricato con due bunker buster GBU-57 A/B, per un peso totale di circa 27.200 chilogrammi.
Il bombardiere incubo dell'Iran
Secondo la Northrop Grumman, il B-2 è un bombardiere pesante strategico a lungo raggio dotato di un'autonomia di circa 7.000 miglia no stop e di 11.500 miglia con un rifornimento; può raggiungere qualsiasi punto del mondo in poche ore. Da questo punto di vista l'invio da parte degli Usa di sei bombardieri del genere a Diego Garcia, nel marzo 2025, ha inviato un messaggio chiaro all'Iran nel contesto delle crescenti tensioni regionali.
Si contano solo 19 B-2 nell'intero inventario dell'aeronautica militare statunitense (USAF), e sono in cima alla lista delle "risorse nazionali" vitali degli Stati Uniti. I B-2 vengono dunque utilizzati con parsimonia e solitamente in casi molto particolari. Resta da capire se la crisi tra Iran e Israele rientrerà o meno all'interno di questi casi particolari. In ogni caso attenzione alla richiamata base militare Usa di Diego Garcia.
La struttura è molto più di una semplice "base": è una chiave di volta nella strategia indo-pacifica di Washington ed è strategica per colpire eventualmente sia lo Yemen che l'Iran.
In generale, il dispiegamento dei B-2 a Diego Garcia segna un ritorno alla deterrenza e sottolinea in maniera inequivocabile come la regione dell'Oceano Indiano rappresenti un trampolino di lancio per eventuali nuove operazioni militari degli Usa.