Maxi esercitazioni di droni: in arrivo Cold Start, cosa succede in Asia

L'India si prepara alla maxi esercitazione militare "Cold Start" per testare droni e sistemi anti-droni dopo il successo dell’operazione Jal Prahar 2025

Maxi esercitazioni di droni: in arrivo Cold Start, cosa succede in Asia

Una nuova esercitazione militare nel cuore dell'Asia. Sempre organizzata dall'India, che ha appena terminato con successo l'operazione Jal Prahar 2025 per affinare la sinergia tra Marina ed esercito nell'ambito di eventuali operazioni anfibie. È iniziato il conto alla rovescia per Cold Start, una mega manovra che si svolgerà nella prima settimana di ottobre nel Madhya Pradesh e che coinvolgerà esercito, Marina e l'Aeronautica militare di Delhi. L'obiettivo? Testare i droni e i sistemi anti-droni, ovvero gli stessi dispositivi utilizzati nel corso dei recenti scontri transfrontalieri con il Pakistan. Ecco che cosa sappiamo.

La nuova esercitazione dell'India

Come ha spiegato il quotidiano The Hindu, i funzionari di Delhi hanno descritto Cold Start come la più grande esercitazione di questo tipo condotta dai tempi dell'Operazione Sindoor volta a valutare l'efficacia e le carenze delle attuali capacità di difesa aerea del Paese. Le manovre si concentreranno, nello specifico, sulla valutazione della prontezza operativa contro le minacce aeree in evoluzione. Parteciperanno anche partner industriali, agenzie di ricerca e sviluppo, mondo accademico e altri soggetti interessati.

Non a caso, intervenendo alla conferenza "Contro i droni e i sistemi di difesa aerea: il futuro della guerra moderna", organizzata dalla Camera di commercio e industria PHD (PHDCCI) a Delhi, il Capo di Stato Maggiore della difesa integrata, il maresciallo Ashutosh Dixit, ospite d'onore dell'evento, ha fatto un riferimento esplicito al Pakistan. "Anche loro stanno lavorando per diventare come l'India, quindi dobbiamo sempre essere un passo avanti. I nostri sistemi anti-droni e di disturbo GPS si sono comportati in modo efficace durante l'Operazione Sindoor, garantendo l'assenza di danni causati dai droni avversari. Ma anche l'avversario ha imparato a conoscere le nostre capacità", ha affermato.

Delhi punta sui droni

L'India intende affidarsi ad un sistema di difesa integrato per contrastare droni, UAV, armi ipersoniche e altre minacce. "Il futuro della guerra sarà plasmato dalla continua corsa tra droni e misure difensive. Le nazioni che investono in sistemi anti-droni acquisiranno un vantaggio strategico", ha dichiarato il Vice Capo di Stato Maggiore della Difesa Integrata Rakesh Sinha.

I sistemi anti-drone devono, in sostanza, essere in grado di rilevare e identificare con precisione in ambienti elettromagnetici complessi, con strategie di ingaggio proporzionali che evitino danni collaterali. Da questo punto di vista, l'integrazione perfetta con gli assetti di difesa aerea esistenti e l'uso dell'intelligenza artificiale per una classificazione e una risposta rapide sono fondamentali per soluzioni scalabili e pronte per l'uso sul campo.

Come detto, dopo la citata Operazione Sindoor e gli scontri con il Pakistan, le Forze Armate indiane stanno conducendo esercitazioni militari sempre più strategiche.

L'ultima manovra, Jal Prahar 2025, ha dimostrato l'attenzione costante del gigante asiatico nel migliorare la prontezza operativa congiunta e nel garantire una collaborazione fluida tra le sue forze armate nel settore marittimo. Adesso arriverà presto il turno dei droni. Nei prossimi giorni sapremo nel dettaglio quali dispositivi saranno utilizzati e in che modo verranno sfruttati. L'India continua insomma a rafforzare il proprio esercito.

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