
Un drone in miniatura a forma di zanzara quasi impossibile da riconoscere senza un'attenta analisi: lo sta sviluppando un laboratorio di robotica presso la National University of Defence Technology (NUDT) nella provincia centrale cinese di Hunan, in Cina. Si tratta di un robot dalle dimensioni di un insetto che può essere utilizzato per effettuare operazioni militari segrete. I ricercatori del NUDT hanno mostrato il loro lavoro su vari tipi di robot, da macchine umanoidi a piccoli droni appena visibili a occhio nudo, in un servizio televisivo trasmesso dall'emittente statale cinese CCTV 7, il canale militare della China Central Television. "Nella mia mano stringo un robot simile a una zanzara. Robot bionici in miniatura come questo sono particolarmente adatti alla ricognizione di informazioni e alle missioni speciali sul campo di battaglia", ha spiegato Liang Hexiang, uno studente della NUDT, mentre teneva il drone tra le dita.
I droni in miniatura della Cina
In un video si nota un drone molto particolare, con due piccole ali, tre gambe sottili come un capello e una struttura simile a una foglia attaccate ad un piccolo corpo centrale a forma di bastoncino. La Cctv ha elogiato i progressi nell'ingegneria robotica cinese e ha mostrato anche un prototipo controllato tramite smartphone dotato di quattro ali, due delle quali si muovevano orizzontalmente su ciascun lato del corpo. Le dimensioni ridotte, ha spiegato il South China Morning Post, rendono la produzione di questo nuovo tipo di drone una vera sfida: sensori, dispositivi di alimentazione, circuiti di controllo e altri elementi devono infatti essere inseriti in uno spazio irrisorio. Un drone del genere richiede inoltre la collaborazione tra diverse discipline, come l'ingegneria dei dispositivi microscopici, la scienza dei materiali e la bionica.
I soldati utilizzano piccoli droni per ispezionare l'ambiente circostante in tutta sicurezza. Alcuni esempi? Attraverso la telecamera e i sensori integrati, il Black Hornet sviluppato in Norvegia può trasmettere immagini e dati. E ancora: nel 2019 gli scienziati di Harvard hanno pubblicato i risultati aggiornati della ricerca sul loro "RoboBee", simile al microdrone NUDT. Alcuni modelli di RoboBee possono "passare dal nuoto subacqueo al volo" o "appollaiarsi sulle superfici usando l'elettricità statica", ha scritto il sito web del Wyss Institute di Harvard, istituto intenzionato a costruire un drone autonomo che possa essere utilizzato per un'ampia varietà di ruoli, dalla sorveglianza al monitoraggio agricolo e ambientale.
Le mosse di Pechino
I droni in miniatura possono essere utilizzati dal personale militare per valutare l'ambiente circostante, come anticipato, o impiegati per scopi medici. In generale, la Cina sta potenziando enormemente l'industria dei suoi velivoli senza pilota. Pechino, per esempio, sta affinando una tecnologia che potrebbe rivoluzionare la guerra effettuata con i droni.
Gli scienziati del Dragone hanno recentemente effettuato alcuni test nella galleria del vento annotando progressi significativi nell'eccitazione del plasma, un procedimento che potrebbe migliorare in maniera significativa le prestazioni aerodinamiche dei velivoli senza pilota ad alta quota, consentendo a questi mezzi di volare molto più a lungo rispetto al normale.
Uno studio, citato da vari media locali, ha scoperto che il plasma generato
da correnti ad alta tensione sarebbe in grado di aumentare di quasi l'88% il rapporto tra portanza e resistenza dell'ala dei droni, un parametro critico in cui valori più elevati indicano una maggiore efficienza di volo.