
Unire radar stealth e sciami di droni uniti in maniera complementare in una rete di attacco coordinata e silenziosa. La Cina starebbe lavorando per realizzare un sistema potenzialmente rivoluzionario che consentirebbe ai suoi aerei di rilevare bersagli terrestri in movimento con elevata chiarezza pur mantenendo il completo silenzio radio. Un team della University of Electronic Science and Technology of China guidato da Li Zhongyu ha utilizzato due aerei Cessna 208 in formazione, uno dei quali trasmetteva attivamente segnali radar e l'altro riceveva passivamente echi, per testare il loro "metodo di cancellazione del clutter a due canali con disaccoppiamento spazio-tempo". Analizzando la potenziale applicazione operativa di questa tecnologia, il rapporto 2024 sulla potenza militare cinese (CMPR) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DOD) ritiene che l'Esercito popolare di liberazione (PLA) potrebbe continuare a compiere progressi significativi nello sviluppo e nell'integrazione di sistemi senza pilota, tra cui tattiche di sciami di droni e concetti di teaming uomo-senza pilota (MUM-T).
L'ultima innovazione della Cina
Se il citato test potrebbe consentire ad aerei e missili cinesi di scandagliare silenziosamente campi di battaglia, oceani o cieli, identificando minacce mobili senza allertare gli avversari, l'aggiunta dell'impiego di droni per attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), nonché per la guerra elettronica, incrementa l'efficacia di eventuali missioni di attacco di precisione. La chiave? Coordinare il primo sistema basato sui radar con velivoli stealth.
Per quanto riguarda i radar attivi, tali dispositivi offrono capacità multifunzione ad alta risoluzione, combinando rilevamento stealth, sorveglianza, tracciamento e controllo del fuoco in piattaforme sempre più mobili e interconnesse. Tuttavia, emettono segnali che sono vulnerabili al rilevamento da parte di sensori passivi e missili anti-radiazioni. È per questo che i cinesi stanno lavorando per integrare i radar attivi con sistemi passivi e perseguire l'integrazione di rete, con l'obiettivo di fondere i dati tra più piattaforme per ottenere una rete radar più resiliente e completa, in grado di resistere alle minacce elettroniche e cinetiche.
Combinazione vincente?
Il Center for Strategic and Budgetary Assessments (CSBA) aveva già evidenziato l'abbinamento strategico tra caccia stealth con equipaggio e aerei da combattimento collaborativi (CCA), sottolineando i loro ruoli complementari nel dominio aereo da parte di Pechino. I secondi utilizzerebbero radar attivi per rilevare e tracciare gli aerei nemici, trasmettendo dati di puntamento a caccia stealth che rimarrebbero elettronicamente silenziosi per evitare di essere individuati. Una simile configurazione aumenterebbe la capacità di sopravvivenza dei mezzi cinesi, estendendo al contempo il raggio d'azione del caccia, consentendo attacchi missilistici a lungo raggio prima che il nemico se ne accorga.
Il sito Asia Times ha scritto che di recente il vettore di droni Jiu Tan della Cina, un veicolo aereo senza pilota (UAV) ad altissima quota e lungo raggio, poteva trasportare fino a 100 droni kamikaze o sei tonnellate di munizioni con una gittata massima di 7.000 chilometri e un'altitudine di 15.000 metri.
Se schierato, il Jiu Tan potrebbe contribuire alle capacità di attacco a tappeto delle forze cinesi. Giocando di sponda tra invisibilità, rilevazione dei mezzi nemici e utilizzo di sciami di droni, Pechino studia con attenzione i prossimi sviluppi militari.