Difesa

L'operazione Balikatan e il sistema Sypder: i missili Usa che sfidano la Cina

Nel corso delle imminenti esercitazioni tra Usa e Filippine dovrebbe fare la sua prima apparizione in loco il sistema missilistico di difesa aerea Spyder di fabbricazione israeliana

L'operazione Balikatan e il sistema Sypder: i missili Usa che sfidano la Cina

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Nelle prossime settimane Filippine e Stati Uniti effettueranno esercitazioni militari annuali nei pressi di alcune località chiave del Mar Cinese Meridionale, in un contesto di crescenti tensioni tra Manila e la Cina. Le manovre, chiamate Balikatan, si sposteranno dai vasti campi nelle campagne filippine verso località situate nelle regioni settentrionali e occidentali del Paese. Nel corso di questo evento dovrebbe fare la sua prima apparizione in loco il sistema di difesa aerea Spyder di fabbricazione israeliana, come confermato dal colonnello Michael Logico, agente esecutivo di Balikatan 2024.

Le esercitazioni tra Usa e Filippine

Il sistema missilistico di difesa aerea Spyder (Surface-to-air Python e Derby) avrà dunque un posto di rilievo nell'imminente esercitazione militare, in calendario dal 22 aprile all'8 maggio. "Condurremo anche esercitazioni integrate di difesa missilistica aerea nel centro di Luzon", ha dichiarato Logico durante la conferenza stampa delle Forze Armate delle Filippine (AFP), senza fornire ulteriori dettagli. Queste manovre non solo dimostreranno le capacità del sistema Spyder, ma ne testeranno anche l'interoperabilità con i sistemi d'arma esistenti.

Le esercitazioni di quest'anno mirano a rafforzare l'alleanza militare tra le Filippine e gli Stati Uniti, mettendo in mostra le capacità del citato sistema missilistico di difesa aerea Spyder recentemente acquisito da Manila. Nel tentativo di modernizzare le proprie forze armate, il governo filippino ha infatti ordinato il jolly militare nel 2019. L'acquisizione, ha spiegato il portale Eurasiantimes, è stata resa possibile grazie a un accordo all'epoca firmato tra il dipartimento di Difesa Nazionale Usa e il ministero della Difesa israeliano, insieme a Rafael Advanced Defense Systems, per tre batterie Spyder, in un'operazione costata oltre 122,5milioni di dollari.

Il sistema missilistico Spyder

Due delle tre batterie di missili Spyder sono già state consegnate a Manila, mentre la terza dovrebbe arrivare quest'anno. Essendo l'arma principale del 960esimo gruppo di difesa aerea e missilistica dell'aeronautica filippina (PAF), il sistema Spyder è vitale per salvaguardare installazioni critiche, risorse terrestri e piattaforme mobili da un vasto spettro di minacce aeree. Il sistema Spyder, inoltre, eccelle anche nell’intercettazione di basso livello e può neutralizzare le minacce di sorveglianza, fornendo così un ombrello di difesa completo per il Paese asiatico.

In ogni caso, ha scritto Reuters, le esercitazioni del 2024, che secondo un diplomatico filippino potrebbero essere più numerose di quelle dell’anno scorso (17.000 partecipanti), si concentreranno anche sulla formazione sulla sicurezza informatica e sulla guerra dell’informazione. Batanes, la provincia insulare più vicina a Taiwan, potrebbe essere uno dei luoghi di esercitazione, ha aggiunto Logico, pur sottolineando che le attività non si concentreranno sull'isola. "La Cina è fermamente determinata a salvaguardare i propri diritti legittimi, e i tentativi delle Filippine di violare e provocare non avranno successo. La Cina consiglia agli Stati Uniti di non utilizzare le Filippine come pedina per sconvolgere la situazione nel Mar Cinese Meridionale", ha intanto affermato in un briefing la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning.

Dall'insediamento del presidente filippino Ferdinand Marcos Junior, nel maggio del 2022, per la sorpresa di numerosi osservatori che attribuivano al nuovo leader l'intenzione di perseguire una politica estera filo cinese simile a quella del suo predecessore Rodrigo Duterte, le relazioni tra Filippine e Cina si sono rapidamente deteriorate.

Manila ha rafforzato la cooperazione in materia di difesa con gli Stati Uniti, aumentando la frequenza e le dimensioni delle regolari esercitazioni congiunte e, soprattutto, concedendo alle forze armate Usa la possibilità di stanziare i propri uomini in quattro nuove basi militari nel Paese del sud-est asiatico, oltre alle cinque già previste da un accordo firmato nel 2014.

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