Dal 2019 in poi Russia e Cina hanno intensificato i loro pattugliamenti aerei congiunti, includendo bombardieri strategici, tra cui alcuni capaci di trasportare armi nucleari. Queste esercitazioni hanno visto i bombardieri volare oltre l'Asia orientale, estendendosi nel più ampio Pacifico e vicino al territorio dell'Alaska. Le pattuglie sono considerate un segnale di forza e cooperazione tra le due potenze, con l'intento di dimostrare la determinazione comune a rispondere alle sfide di sicurezza regionali. Secondo quanto riportato da Newsweek, l'ultima, la decima pattuglia aerea congiunta, è stata effettuata il 9 dicembre 2025 vicino al Giappone, e, come le precedenti, fa parte di un programma annuo di cooperazione tra i due Paesi. Nonostante le autorità russe abbiano chiarito che tali operazioni non erano dirette contro terzi Stati, le esercitazioni sono un chiaro messaggio geopolitico di Mosca e Pechino verso le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti.
Bombardieri in azione
Le forze aeree di Russia e Cina sono tra le più potenti al mondo, con Mosca e Pechino che detengono rispettivamente il primo e il terzo posto per numero di testate nucleari. Queste pattuglie aeree congiunte fanno parte di una "partnership senza limiti" tra i due Paesi, che ha visto un aumento della cooperazione in ambito militare, comprese le esercitazioni aeree e le manovre congiunte. La Russia ha partecipato a queste pattuglie anche in un momento in cui è coinvolta nel conflitto in Ucraina, utilizzando la cooperazione come strumento per riaffermare la propria presenza e potenza nella regione indo-pacifica. D'altra parte, la Cina considera queste operazioni come un "punto centrale" della sua politica di difesa, utilizzandole per riaffermare la propria influenza nella regione e in altre aree strategiche.
La prima pattuglia congiunta tra Russia e Cina risale al 23 luglio 2019, quando due bombardieri russi Tu-95MS e due cinesi H-6K volarono sopra il Mar del Giappone e la Cina Orientale, raggiungendo anche la Stretta di Miyako, uno dei principali passaggi marittimi tra il Giappone e la Penisola Coreana. Questa operazione iniziale ha segnato l'inizio di una serie di pattuglie che, negli anni successivi, hanno visto l'espansione delle rotte dei bombardieri russi e cinesi, arrivando a operare nel Mare delle Filippine e a est della Stretta di Miyako. Un passo importante è stato compiuto nel 2022, quando Russia e Cina hanno effettuato due pattuglie nello stesso anno, aumentando la frequenza delle missioni aeree.
Ancora più cooperazione
Un ulteriore segnale di rafforzamento della cooperazione è stato raggiunto nel novembre 2022, quando i bombardieri russi e cinesi si sono reciprocamente visitati presso le rispettive basi aeree, un gesto che ha dimostrato un livello molto elevato di fiducia e collaborazione tra le forze armate dei due paesi. Nel 2024, durante la settima pattuglia, i bombardieri hanno volato per la prima volta al di fuori dell'Asia orientale, entrando nel Mar di Chukchi e nel Mare di Bering vicino all'Alaska, dove sono stati intercettati da aerei da combattimento statunitensi e canadesi. Nonostante la vicinanza alle acque territoriali statunitensi, le operazioni non sono state considerate una minaccia immediata, ma hanno chiaramente mostrato l’intenzione di Mosca e Pechino di espandere la loro portata operativa.
Il 9 dicembre 2025, la decima pattuglia ha portato i bombardieri russi e cinesi a volare sopra il Mare del Giappone, avvicinandosi alle principali isole giapponesi. Questo volo, purtroppo non diretto contro il Giappone, è stato letto come una risposta simbolica alle crescenti tensioni regionali, in particolare riguardo alla situazione di Taiwan. Sebbene le pattuglie congiunte non siano esercitazioni con scenari tattici definiti, la loro crescente frequenza e la loro portata dimostrano un allineamento strategico sempre più profondo tra le due potenze.
Con l’espansione delle pattuglie e l'inclusione di bombardieri come il Tu-95MS russo e l'H-6N cinese, che è in grado di trasportare missili nucleari, la cooperazione tra i due paesi segna una sfida diretta all'egemonia militare occidentale nella regione
indo-pacifica. Mentre la Russia cerca di rafforzare la propria presenza in un contesto di isolamento internazionale, la Cina sta consolidando la sua posizione come attore centrale nella politica di sicurezza regionale.