Spie russe e ufficiali norvegesi: di cosa si parla ai "confini" della Nato

Mentre altri droni misteriosi continuano a comparire nei cieli europei, una delegazione militare norvegese ha incontrato delle spie russe su una nave militare al largo di Kirkenes, il laboratorio della guerra ibrida che si affaccia sull'Artico

Spie russe e ufficiali norvegesi: di cosa si parla ai "confini" della Nato
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Spie russe e ufficiali norvegesi a Kirkenes. Nel villaggio di pescatori ai confini della Nato, considerato da anni "laboratorio" della guerra ibrida e crocevia di spie che affaccia sul gelido Mare di Barents, i colloqui puntano a mantenere viva la cooperazione nell'Artico.

Secondo quanto riportato da fonti locali, la scorsa settimana ufficiali del Reale esercito norvegese hanno incontrato degli agenti russi dell'Fsb, il servizio informazioni estero della Federazione Russa, proprio dove proprio dove i territori della Nato incontrano l'estremità della penisola fortezza di Kola. L'incontro si è svolto a bordo di una nave della guardia costiera norvegese.

Al centro dei colloqui, cui hanno preso parte il vertice del Quartier Generale Congiunto norvegese e il capo della Direzione di Frontiera del Servizio di Sicurezza Federale russo per la regione artica occidentale, l'ordinario protocollo per la "cooperazione frontaliera" in un momento estremamente delicato: data la nuova segnalazione di misteriosi droni nei cieli dell'aeroporto di Oslo, evento che alcuni collegano allo sconfinamento registrato nei cieli della Polonia, della Germania, della Danimarca e del Belgio.

Per la parte norvegese è stata un'occasione per affrontare un "dialogo costruttivo, cortese e professionale". La base di tali colloqui è il rispetto di un ordine del giorno specificamente legato alla gestione della pesca, alla situazione al confine e alla ricerca e soccorso. Questo non è un ambito in cui risolvere le sfide più grandi tra Russia e Occidente", ma anche l'ordinaria amministrazione, in un momento così teso tra la Nato e la Federazione, può offrire spunti di distensione. Un dialogo di questo tipo può prevenire incidenti e incomprensioni tra Norvegia e Russia, spiegano gli emissari norvegesi. Ma la portata di questo dialogo, in un polo di confine come Kirkenes, considerata da alcuni l'epicentro di operazioni ibride e di spionaggio che Mosca conduce nel Nord Europa, può andare ben oltre gli interessi particolari della regione.

"Questo incontro è importante in quanto uno dei pochi canali di comunicazione rimasti tra Norvegia e Russia, così come tra l'Occidente e la Russia. Siamo d'accordo sul vantaggio di avere questa opportunità di incontro e intendiamo continuare a farlo", ha affermato il vice ammiraglio Rune Andersen, capo della delegazione norvegese e vertice del Quartier generale congiunto.

Gli accordi stretti da Mosca e Oslo, nonostante la sospensione di ogni cooperazione militare con la Federazione Russa in seguito all'annessione della Crimea nel 2014, mantengono attiva una cooperazione bilaterale in questo particolare settore per garantire condizioni di ordine e

condividere le misure atte a prevenire conflitti e incidenti al confine. Per questo i capi del Quartier Generale della Marina Militare norvegese e quelli della Direzione delle Frontiere dell'Fsb si riuniscono annualmente.

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