Guerra in Israele

Tank con intelligenza artificiale per stroncare Hamas: l'arma di Israele per ribaltare la guerra

Il carro armato Merkava, inaugurato nel 1979, è arrivato alla sua quarta versione ed è il principale Main battle tank delle forze armate israeliane. Tel Aviv potrebbe impiegarlo sulla striscia di Gaza

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L'ipotesi di un'incursione di terra delle forze armate israeliane nella striscia di Gaza appare di ora in ora lo scenario sempre più probabile. Mentre l'esercito di Tel Aviv bombarda con decine di aerei la Striscia e cerca di chiudere le ultime brecce aperte dai miliziani di Hamas nel sud del Paese, lo stato maggiore israeliano sta già pianificando le prossime operazioni dopo essere stato colto di sorpresa durante lo shabbat. Il protagonista di questa possibile offensiva potrebbe essere il carro armato Merkava, il Main Battle Tank (Mbt) principale delle Israeli defense Forces (Idf). Le due varianti più numerose, il Mk3 e il Mk4, sono già schierate intorno a Gaza e nelle scorse ore sono circolati video che ritraggono questi tank in transito insieme ad altri mezzi di combattimento.

La storia del carro armato israeliano Merkava

Si tratta di una fortunata serie di carri armati entrata in servizio nel 1979 e che ha visto il suo "battesimo del fuoco" durante l'operazione "Pace in Galilea" nell'ambito della guerra del Libano del 1982, con il Mark 1 e Mark 2, che si ispiravano al britannico Centurion impiegato nella guerra dello Yom Kippur in cui morirono 2656 soldati. Rispetto ai carri coevi, l'aspetto più sorprendente e che rendeva maggiormente affidabile il corazzato israeliano era l'insolita protezione fornita al personale e alle munizioni. "Con una popolazione minuscola, in cui anche piccole perdite erano percepite da tutta la società, l'esercito israeliano immaginava un carro armato che desse priorità alle capacità difensive e alla potenza di fuoco", si legge in un report citato qualche anno fa dal Jerusalem Post.

Perché questo tank è quasi impenetrabile

La sicurezza è una caratteristica sulla quale i progettisti hanno lavorato anche con il passare degli anni. La linea Mark 3 e Mark 4, infatti, è compatibile con il sistema Active Protection System (Aps) Trophy, prodotto dall'azienda israeliana Rafael e utilizzato anche dai carri Abrams fabbricati negli Stati Uniti. A rendere unico questo sistema, introdotto nel 2011 e dal 2016 disponibile anche sui Mark 3, è l'elevato livello di difesa dai missili anticarro (Anti Tank Ground Missile, Atgm) o Rpg, armi piuttosto comuni nel contesto di guerriglia urbana in cui potrebbero combattere i soldati israeliani, soprattutto perché molto economiche e facili da reperire.

Grazie alla velocità del radar, Trophy è capace di intercettare il fuoco nemico appena partito, sparando un colpo che elimina la minaccia nel giro di pochissimi secondi. Per quanto riguarda il cannone, invece, rispetto ai primi modelli da 105 mm, oggi gli Mk3 e gli Mk4 montano armamenti più grandi da 120 mm. La terza versione dei Merkava, prodotta fino al 2003, presenta inoltre tre varianti: il Mark 3D, Lic e Baz, quest'ultimo munito di aria condizionata e protezioni Nbc (nucleari, biologiche e chimiche) al suo interno.

Carro armato Merkava Barak
Il carro armato israeliano Merkava Iv "Barak". Fonte: Idf.

Merkava Iv "Barak", il carro del futuro

Dal 2004 è entrato in servizio il Merkava Mk Iv, che ha rappresentato un notevole salto tecnologico per l'industria militare israeliana. Lo scorso settembre, a cinque anni dall'annuncio, ha fatto il suo debutto il Merkava Iv Barak. Questo tank, che nei prossimi anni è destinato a sostituire gli esemplari più "anziani", è rivoluzionario se si considerano le sue funzionalità all'avanguardia quali un touch screen, sensori moderni, la presenza di un computer dotato di intelligenza artificiale e l'elmetto Iron Vision che permette al capocarro di avere una visuale a 360 gradi del campo di battaglia costantemente aggiornata grazie all'aiuto dell'Ai.

Con questi mezzi e una forza militare quantificabile in quasi 200mila uomini in servizio e circa 2mila carri armati, Israele può sperare di raggiungere in tempi relativamente brevi tutti i suoi obiettivi strategici.

Il divario con le milizie di Hamas è disarmante, ma finora – e lo dimostrerebbero i filmati di droni che sganciano bombe su un corazzato e di terroristi infiltrati oltre la barriera che si impossessano di Merkava distrutti e abbandonati – i paramilitari palestinesi sono riusciti a procurare grandi danni con piccole risorse.

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