Gli analisti militari sono concordi nel ritenere che l'isola di Guam, nel Pacifico, sia uno dei territori d'oltremare più strategicamente importanti degli Stati Uniti. Il motivo è semplice e coincide con quello che rappresenta questo isolotto di poco meno di 550 chilometri quadrati: la base operativa delle principali missioni nell'Indo-Pacifico dell'Aeronautica Usa. Ecco perché un territorio del genere, così piccolo ma altrettanto sensibile, è un obiettivo primario degli avversari asiatici di Washington, dalla Cina alla Corea del Nord. Non è affatto un caso che sia Pechino che Pyongyang abbiano recentemente sviluppato capacità missilistiche balistiche specificamente per raggiungere e penetrare le difese di Guam. E che gli Usa abbiano finalizzato adeguati piani per un sistema di difesa aerea e missilistica integrata avanzata (EIAMD) al fine di proteggere l'isola.
Gli Usa blindano Guam
Come ha spiegato Asia Times, convertendo completamente Guam in una base operativa avanzata, il Pentagono può utilizzare l'EIAMD per combattere le crescenti minacce nell'Indo-Pacifico, continuando al contempo a rafforzare le sue risorse regionali. L'EIAMD è progettato per fungere da sistema di difesa aerea multistrato.
I piani per rafforzare ulteriormente l'isola, tra l'altro, sono in corso almeno dall'agosto 2022, quando i vertici della Missile Defense Agency (MDA) statunitense hanno fornito dettagli sui potenziamenti per proteggere le risorse avanzate in loco. Secondo il piano, Guam sarà coperta da un EIAMD a 360 livelli, con 16 postazioni utilizzate per varie batterie e intercettori. Da quanto emerso, l'Aegis, lo Standard Missile 3 e sei intercettori missilistici (SM-3 e SM-6) saranno incorporati nel sistema.
Oltre a vari intercettori missilistici, il Pentagono sta valutando l'installazione di sei sistemi radar per aiutare a tracciare e tracciare le intercettazioni di missili balistici. Secondo l'Arms Control Association, l'implementazione dell'EIAMD richiederà 400 appaltatori edili e ulteriori 2.300 tra personale permanente e civile per gestire il sistema. Oltre ad Aegis, l'esercito Usa prevede di includere il Terminal High Altitude Area Defense (THAAD), il Typhon Mid-Range Capability System (MRC) e l'Enduring Shield Indirect Fire Protection System. L'installazione dei vari sistemi contribuirà a supportare i livelli inferiori delle difese aeree di Guam.
Un'isola strategica
Nel gennaio del 2023 i Marines americani hanno aperto la loro prima nuova base in 70 anni a Guam. La stessa isola ospita poi due basi strategiche statunitensi: la base navale Guam a Santa Rita e la base aeronautica Andersen a Yigo. La prima, che nel 2009 è stata unita alla base aeronautica di Andersen, si estende per circa 38.000 acri quadrati. La posizione strategica di Guam consente rinforzi rapidi in caso di conflitto nell'Indo-Pacifico, incluso Taiwan, visto che l'isola si trova a poche migliaia di chilometri da alleati chiave e da postazioni militari americane in Giappone, Corea del Sud, Filippine e Australia.
Allo stesso tempo, Guam è il fulcro centrale per l'integrazione delle flotte navali statunitensi, come la Quinta e la Settima, nelle loro aree operative rispettivamente nell'Oceano Indiano e nel Pacifico.
L'isola ospita anche la Base Navale di Guam, insieme a una base del Corpo dei Marines nota come Camp Blaz. Attualmente, sull'isola risiedono 22.000 militari, appaltatori e familiari civili, con l'intenzione dichiarata di aumentare il numero del 50%, portando la popolazione a 33.000 unità entro l'anno fiscale 2027.