
Dopo averlo già schierato – e testato - nelle Filippine e in Australia, gli Stati Uniti si apprestano a piazzare il sistema missilistico Typhon Mid-Range Capability (MRC) anche in Giappone. Tokyo è pronto a ospitare l'arma statunitense nell'ambito dell'esercitazione militare Resolute Dragon, in programma tra l'11 e il 25 settembre, presso la base aerea dei Marines Usa di Iwakuni, come comunicato dalle Forze di autodifesa terrestre giapponesi (JGSDF). La mossa di Washington non farà certo piacere alla Cina, che considera la presenza del Typhoon nell'area come una minaccia alla propria sicurezza regionale.
Typhoon Usa in Giappone
Secondo quanto riportato dal Japan Times, il Typhon MRC sarà temporaneamente schierato in Giappone nell'ambito dell'esercitazione Resolute Dragon. Anche se al momento non sappiamo se durante le manovre verrà effettuato un test di fuoco reale, le autorità nipponiche hanno affermato che l'obiettivo dell'implementazione dell'arma coincide con il miglioramento delle operazioni integrate, della capacità di risposta e della deterrenza. La mossa sembra in realtà far parte di una più ampia strategia statunitense volta ad aumentare la potenza di fuoco nella regione, con l'obiettivo di scoraggiare la Cina a prendere l'iniziativa.
Quello in Giappone, tra l'altro, sarà il terzo dispiegamento di questo potente sistema missilistico a medio raggio nella controversa regione indo-pacifica. In precedenza, nell'aprile 2024, l'esercito statunitense aveva schierato il sistema missilistico terrestre Typhon nelle Filippine per partecipare alle esercitazioni Balikatan 2024 e Salaknib 2024. Il sistema è rimasto nel Paese del Sud-est asiatico, con grande disappunto della Cina, ed è stato impiegato anche nelle esercitazioni militari congiunte di inizio anno.
Non solo: dopo le Filippine, il sistema è stato schierato anche in Australia nell'ambito delle esercitazioni Talisman Sabre nel luglio 2025, durante le quali è stato condotto un test a fuoco vivo. Infuriata per la presenza di un missile a lungo raggio nelle sue vicinanze, Pechino ha ripetutamente chiesto agli Usa di ritirare il sistema dalla regione, affermando che una simile mossa potrebbe innescare una corsa agli armamenti nell'intero continente.
Un messaggio per la Cina
L'impiego del Typhoon in Giappone, dopo l'Australia e le Filippine, amplificherà presumibilmente le preoccupazioni di Pechino, soprattutto considerando la capacità del sistema di colpire obiettivi in profondità nel territorio cinese. Parliamo non a caso, come ha sottolineato il sito Eurasiantimes, di un sistema missilistico mobile lanciato da terra, progettato per sferrare attacchi precisi a lungo raggio in ambienti contesi.
Una batteria Typhon è dotata di quattro lanciatori, ognuno dei quali può trasportare quattro missili contemporaneamente. Ciò significa che il sistema missilistico può sparare una salva di 16 missili prima di dover essere ricaricato. Questo jolly si distingue in particolare per la sua versatilità; può lanciare due missili diversi ma estremamente letali: i missili da crociera SM-6 e Tomahawk. Mentre i missili SM-6 possono contrastare con successo minacce aeree e navali a distanze superiori a 200 chilometri, i missili da crociera Tomahawk possono raggiungere bersagli fino a 1.600 chilometri.
Posizionato in Giappone, il Typhhon potrebbe consentire attacchi rapidi e a lungo raggio in profondità nel territorio cinese, comprese installazioni militari, risorse navali o centri di comando, potenzialmente in un ipotetico conflitto su Taiwan, il Mar Cinese
Meridionale o il Mar Cinese Orientale. Per dare un'idea, la distanza tra Iwakuni (dove verrà schierato il sistema) e la città cinese di Shanghai è inferiore a 700 chilometri attraverso il Mar Cinese Orientale.