MilanoLa farfalla Rai vola via e arrivano nuovi canali. Dal 18 maggio parte il restyling dellimmagine dellazienda televisiva pubblica con i nuovi loghi dei canali in concomitanza con lo switch off, ovvero il passaggio al digitale terrestre in Lombardia, Piemonte orientale, Parma e Piacenza. Una concomitanza non casuale che sembra coincidere con lantico desiderio coltivato dalla Lega di potenziare il polo televisivo del nord, conquistando la gestione e la direzione della nuova Rai5.
Quindi via la farfalla per lasciar entrare il nuovo logo che identifica in modo inequivocabile lazienda con la scritta Rai accompagnata dalla sigla specifica. Sono tre i nuovi canali in prossima partenza. Raisport2 che concentrerà la programmazione sugli sport meno popolari ma che si stanno affermando. Poi Rai4, che già esiste, e lattesissima Rai5, la cui nascita per la verità era già stata annunciata per aprile e che invece dovrebbe vedere la luce in ottobre.
È proprio su questo canale che punta il centro di produzione Rai di Milano, diretto da Massimo Ferrario, per riequilibrare il baricentro verso nord. Per ora alla futura Rai5 viene attribuito un generico target «culturale». Ma Ferrario invece ha già le idee molto chiare su quello che dovrà essere il ruolo di questo canale. Cultura certamente ma nellottica della promozione del made in Italy, dunque turismo, artigianato e industria. Una vocazione che per Ferrario deve acquistare una sua specificità ed un preciso radicamento in riferimento a Milano e a quello che rappresenta. Insomma una sorta di trampolino di lancio per il meglio della produzione delloperoso Nord passando dai mobilifici della Brianza alle vigne di Franciacorta in vista dellExpo 2015 che sarà seguita passo passo proprio da Rai5.
Il progetto più ambizioso riguarda il nuovo centro di produzione Rai, una sorta di Saxa Rubra 2, che dovrebbe sorgere proprio nellarea dedicata allExpo. La volontà politica del governo per la nascita del centro è stata confermata pochi giorni fa dal sindaco di Milano, Letizia Moratti. Ora si tratta di mettere a punto una proposta concreta che risponderebbe allesigenza di un allargamento del centro di produzione dove, assicurano da Corso Sempione, da tempo si sta molto stretti.
Nuovo canale, nuovo centro di produzione, nuovi posti di lavoro che Ferrario vorrebbe fossero tutti autoctoni. Dovrebbe essere del Nord soprattutto chi andrà a ricoprire il ruolo chiave di direttore di Rai5.
Qualche giorno fa però il presidente Rai, Paolo Garimberti, ha imposto una frenata agli auspici della Lega dichiarando che la sua visione del canale culturale «non è nordcentrica ma italocentrica» anche se è chiaro, ha aggiunto il presidente che «in prospettiva Rai5 potrà diventare uno dei canali di riferimento per lExpo 2015».
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