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Il direttore del carcere: «Vogliono avvelenare i due coniugi in cella»

da Como

Subito dopo il loro arresto, la direzione del carcere del Bassone di Como aveva dei sospetti che qualche altro detenuto volesse avvelenare Rosa e Olindo Bazzi, finiti in cella per la strage di Erba. Secondo la rivelazione di Studio Aperto, i vertici della casa circondariale avevano lanciato l’allarme il 12 gennaio 2007, tre giorni dopo l’ingresso dei coniugi in carcere. Nella relazione si legge che «vi è intenzione di avvelenare Olindo Romano e Rosa Bazzi mettendo nel vitto gocce non meglio specificate» e sono indicate le procedure rigide per evitare un tale rischio: guardare chi serve i pasti; usare guanti; il cibo deve essere prelevato da carrelli sempre diversi, e in modo assolutamente casuale; piatti, posate e bicchieri devono essere monouso (potrebbero essere stati cosparsi da sostanze nocive) e i cibi devono essere provati prima dagli altri carcerati. Intanto i legali dei Romano hanno effettuato un nuovo sopralluogo di circa un’ora nell’appartamento di via Diaz a Erba.

Con loro c’era anche un consulente di fiducia, il professor Carlo Torri di Torino.

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