Politica

Domani parte il Vinitaly: nel bicchiere un cocktail di crisi e ottimismo

Al via a Verona l'edizione numero 43
della più grande rassegna enologica italiana
Malgrado il momento di difficoltà economiche
i segnali non sono negativi: aumentano i buyer
stranieri e italiani. E le aziende ridefiniscono
le proprie strategie produttive e comuncative

Conto alla rovescia per l'edizione numero 43 del Vinitaly, la più grande manifestazione italiana dedicata al vino, che parte domani e andrà avanti fino a lunedì nella tradizionale locationdella Fiera di Verona. Una manifestazione l'anno scorso scossa dalle inchieste giornalistiche sulle contraffazioni e quest'anno alle prese con una grana ancora più grossa: quella crisi economica internazionale che tocca tutti i settori e quello dell'agroalimentare di qualità in particolare. Malgrado ciò gli operatori si avvicinano all'evento scaligero animati da un moderato ottimismo. I dati parlano infatti di un aumento del 50 per cento delle preadesione dei «buyer» stranieri e del 20 per cento di quelli italiani.
Ma certo la crisi c'è e il mondo del vino deve farci i conti. Abituandosi non solo a una probabile contrazione dei consumi, ma anche a un cambio di abitudini da parte degli appassionati. Che non solo comprano sempre più spesso in gruppi d'affitto o si affidano al baratto e alla compravendita tra amici (una sorta di «garage sale»), ma sperimentano addirittura il «wine sharing», vale a dire l'acquisto di una bottiglia di pregio - e quindi molto costosa - in condivisione con un gruppo di amici: un bicchiere per uno per assaggiare un mito senza svenarsi.
E le aziende? Molte trovano nel momento difficile uno stimolo a lavorare sempre meglio, senza arretrare di un millimetro sulla strada della qualità e della sperimentazione. Ma anche analizzando a 360 gradi (e nel caso ridefinendo) le proprie strategie produttive, commerciali, distributive e comunicative. Chi può addirittura lancia la sfida al destino e si ingrandisce: acquista, si espande, assume, progetta nuove etichette e nuove linee, coccola in mille i modi i propri clienti. Poi, come al solito, la crisi è come una «lotta per la sopravvivenza» darwiniana: solo i migliori resistono, con buona pace degli altri, e il settore uscirà rafforzato dalle difficoltà odierne.
Di sicuro il Vinitaly non perde pezzi. Anzi, vanta anche quest'anno numeri impressionanti: 91mila metri quadri di esposizione, dodici padiglioni con 4200 espositori da quattro continenti, la speranza di battere gli oltre 157mila operatori presenti nel 2008. Tra i tanti appuntamenti il «Taste Italy» dedicato agli operatori stranieri per far conoscere loro, attraverso degustazioni giudata da sommelier, una selezioni di vini delle migliori aziende italiane; il «Tasting ex...press», giro del mondo attraverso i vini internazionali; il «Bentornato Brunello», con la scoperta dell'annata 2004 del grande vino toscano; «Trend oggi, big domani», vini delle aziende emergenti selezionate da Luca Maroni; «Dodici bianchi immortali» protagonisti di una degustazione verticale curata da Civiltà del bere; e la degustazione-evento per i 150 di Gaja. Tutta la città sarà poi coinvolta non solo perché Verona vive con grande intensità il Vinitaly ed è difficile trovare un taxi o un tavolo al ristorante, ma anche perché da domani a domenica dalle 18 a mezzanotte nel palazzo della Gran Guardia, nel cuore storico della città scaliger, ci sarà un wine bar gestito dall'associazione nazionale delle Donne dl Vino: 12 euro per due degustazioni e tre appetizer.
Infine il concorso enologico, internazionale che ha già reso noti i suoi verdetti: il Veneto ha fatto valere il fattore-campo ed è la regione che ha conquistato il maggior numero di medaglie (24), seguito da Emilia-Romagna (12) e Sicilia (10). Il premio internazionale Vinitaly 2009 è andato invece a tre grandi donne del vino: si tratta di Cristina Mariani di Castello Banfi, della giornalista enogastronomica Jeannie Cho Lee, prima Master of Wine dell'Asia e della chef-imprenditrice Lidia Bastianich.

Il vino nel mondo è sempre più rosa.

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