I più spendaccioni sono stati i monzesi che questanno non hanno voluto badare ai prezzi e per i regali di Natale hanno speso 165 euro a famiglia. I più oculati invece sono stati i bresciani che hanno sborsato soltanto 110 euro a famiglia. Ma nel complesso regali scartati e strenne sono costati ai lombardi circa 530 milioni di euro, ovvero 150 euro in media per nucleo familiare. E se un lombardo su due non ha ridotto il budget destinato alle tradizioni delle festività, chi invece ha dovuto fare i conti con la crisi, ha preferito fare qualche regalo in meno piuttosto che privarsi nel menù di pranzi e cenoni, dove il risparmio si è fermato a 24 euro a famiglia. Il 90 per cento dei lombardi costretti a contare anche gli spiccioli, ha scelto di sacrificare il budget per i doni ai loro cari, piuttosto che ridurre quello destinato ad imbandire la tavola. Sono alcuni dati emersi dalla ricerca «Le famiglie monzesi e lombarde e le festività natalizie» che la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha realizzato con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per leconomia e la finanza.
Messi di fronte ad una scelta, i milanesi hanno fatto un ragionamento simile anche per le vacanze. Meglio rinunciare a qualche strenna in più e se le finanze lo richiedono anche a festeggiamenti fuori casa, piuttosto che non prendere le valigie e rimanere in città.
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