Roma

Dramma della solitudine dietro alla morte dei due anziani coniugi

Alcun vicini raccontano: «Lei spesso urlava tutto il giorno»

Ci vorranno almeno due giorni per chiarire il mistero che avvolge la morte dei coniugi Piero Illuminati e Marisa Mainini, trovati martedì sera in avanzato stato di decomposizione nel loro appartamento di via Toti, nella zona di Porta Maggiore. E sarà il referto del medico legale che seguirà l’autopsia a chiarire i dubbi degli investigatori della polizia che da martedì sera stanno valutando le ipotesi più svariate per chiarire come la coppia sia morta.
Dopo il sopralluogo nell’appartamento, gli uomini della squadra mobile hanno escluso che qualcuno possa essersi introdotto nella casa di via Toti ed uccidere l’anziana coppia. Restano in piedi le ipotesi del doppio malore, così come quella del doppio suicidio. Possibile anche che la coppia, la quale viveva in condizioni igieniche precarie, sia rimasta vittima di un’intossicazione dopo aver mangiato cibo avariato. Tra le ipotesi vagliate anche quella di un malore che ha colpito Piero Illuminati: la moglie, malata da 10 anni, potrebbe essere morta in seguito perché nessuno si è preso cura di lei. Un vero e proprio dramma della solitudine, insomma. L’unico particolare nell’appartamento che ha destato la curiosità degli investigatori sono le migliaia di riviste e di libri impacchettati che invadevano corridoi e stanze come se fosse in atto un trasloco, del quale però non si sono avuti riscontri.
«Quella donna urlava tutto il giorno», raccontano i vicini dei due coniugi, alcuni giovani studenti. Ricordano bene quelle urla ripetitive «che non smettevano mai», e quella cantilena incessante «A Piè, a Piè». La donna dipendeva in tutto e per tutto dal marito. «Proprio perché gravemente malata non usciva da anni - ricordano i vicini - qualcuno qui nello stabile pensava addirittura che fosse morta da tempo». Lo stabile dove abitavano e sono morti i due anziani è molto grande: un condominio primi ’900, elegante, in una zona semicentrale, con tanti inquilini che non sempre finiscono per conoscersi. Così la storia di solitudine di Marisa e Pietro si è consumata nell’indifferenza. A detta del vicinato, era il marito che si prendeva cura dell’anziana dopo che, anni fa, aveva subito un duro colpo per la perdita di un figlio malato. «Le urla della donna - raccontano i vicini - si sentivano anche di notte. Non faceva altro che chiamare ad alta voce il marito, anche quando l’uomo non era in casa». Da una decina di giorni però nessuno aveva più sentito nulla.

Ma in quel grande condominio nessuno ci ha fatto caso.

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