Dopo una pausa di mezzo secolo, la storica Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze riprende l'attività di casa d'aste specializzata in libri antichi e nella grafica d'autore: la prima asta si terrà il 7 novembre nella ormai leggendaria sede della libreria: 500 i lotti, che saranno esposti fino al 6 novembre, tra i quali la prima tiratura del 1929 di «Tre poesie alla mia balia» di Umberto Saba, con significative e numerose correzioni manoscritte dell'autore.
Fondata nel 1875 da Luigi Gonnelli, la Libreria Antiquaria Gonnelli è una delle più antiche e storiche librerie antiquarie d'Italia tutt'ora esistenti. Già poco tempo dopo la sua apertura la libreria, con annessa saletta, poi chiamata «Saletta Gonnelli», divenne subito un importante luogo di incontro di pittori del movimento pittorico dei «macchiaioli» e letterati del tempo. Qui si potevano trovare preziose edizioni e incunaboli ed i locali erano frequentati da personaggi come Gabriele D'Annunzio, Giovanni Papini, Ferdinando Martini, Benedetto Croce e Giuseppe Prezzolini allora direttore de «La Voce»: nomi insigni che si uniscono a quelli di bibliofili illustri come Luigi Passerini o Tammaro de Marinis. Accanto alle attività relative alla vendita di libri antichi e rari, manoscritti, stampe e disegni, la libreria Gonnelli già dalla fine dell'Ottocento iniziò una propria attività editoriale con pubblicazioni occasionali riguardanti il mondo dell'arte, della cultura e della bibliofilia.
L'attività di casa d'asta della Gonnelli, parallelamente a quella della libreria, per anni ha offerto ai propri clienti non solo l'opportunità di acquistare beni di collezionismo a buon prezzo ma anche di affidarne la pubblica vendita all'incanto. Per oltre mezzo secolo, fino alla fine degli anni Sessanta, sono state effettuate numerose e importanti aste di libri, manoscritti, dipinti, incisioni e disegni. E oggi si riprende...
Tra i lotti all'incanto il 7 novembre negli storici locali dell Libreria Gonnelli, «Tre poesie alla mia balia» di Umberto Saba nella prima tiratura del 1929 sconosciuta persino ai repertori, con significative e numerose correzioni manoscritte dell'autore; un importante manoscritto del 1510 sulla presa di Tripoli e sulla preparazione dell'assalto delle truppe spagnole a Favignana, opera del testimone oculare Battistino De Tonsis, che rappresenta una fonte storica citata già anticamente, ma finora perduta, sugli accadimenti della guerra; un manoscritto in legatura originale databile intorno al 1485 che contiene una straordinaria traduzione latina sconosciuta, col testo originale greco a fronte, della «Batracomiomachia» omerica; la partitura autografa di Gian Francesco Malipiero per la colonna sonora del film «Acciaio» con numerose correzioni e varianti inedite; e, «pezzo» particolarmente raro, un esemplare, su una tiratura complessiva di 125, degli «Scritti e discorsi» di Benito Mussolini in 13 volumi stampati dall'Istituto Poligrafico dello Stato tra il 1939-1942: un'opera monumentale e preziosa perché si tratta di un'edizione non comune e molto rara degli scritti e dei discorsi di Mussolini, con aggiunte rispetto alla storica all'edizione Hoepli. La maggior parte dei 125 esemplari, con tutta probabilità mai messi in commercio, vennero distrutti dopo la guerra. Un «pezzo», insomma, che farà gola a molti. Bibliofili e nostalgici.
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