Un duetto fra libri, cinema e cous-cous

Lei sta rileggendo le novelle di Karen Blixen, ama cucinare ma non va a fare la spesa, il posto che la commuove di più è il cortile della Statale, «dove ho trascorso tante primavere». Lui appena si sveglia scambia due parole con la moglie, legge un libro, appena può scappa a fare una passeggiata e ama in particolare la chiesa di San Maurizio. Moratti racconta che è da tanto tempo che non va al cinema: «Mio figlio Gabriele mi consiglia cosa guardare a casa e in questo periodo mi dedico a Twenty four hours». Un bel serial americano, come americano è l’ultimo film al cinema: Ocean’s Eleven, anno 2001. Ferrante fa il campanilista, gli ultimi sono gli italiani «La seconda notte di nozze» e «La bestia nel cuore». Molto local in cucina: pizza. Nessuna esitazione su cous-cous o polenta. «Polenta» giura lui. Lei è più internazionale, li apprezza tutti e due anche se al primo posto mette spaghetti al pomodoro e risotto alla milanese.

Moratti si alza alle sei e mezzo-sette, fa ginnastica («sempre meno»). Ferrante usa la metro di più da quando non ha l’auto blu. Moratti ha preso un mezzo pubblico l’ultima volte due settimane fa: «Era un tram, costa un euro».

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