Dvorak e De Falla con l’orchestra di Barcellona e Misha Maiskij

All’Orchestra Sinfonica di Barcellona, con la guida del suo direttore Ernest Martínez Izquierdo e con la partecipazione del grande violoncellista Mischa Maiskij, l’onore di chiudere la stagione sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia nei concerti del 4, 5 e 6 giugno, proprio mentre l’orchestra capitolina torna dalla tournée che la vedrà esibirsi a Barcellona. Uno scambio musicale e culturale che permette di conoscere una delle formazioni più prestigiose della Spagna.
In programma il Concerto per violoncello in si minore op. 104 di Antonin Dvorák, sicuramente uno dei più grandi capolavori composti per questo strumento. Scritto alla fine dell’800 durante il soggiorno a New York del compositore il concerto esprime tutta la nostalgia che può affliggere un anziano signore europeo lontano dalla sua patria. Memore, anzi, di un antico amore non corrisposto, Dvorák aggiunge nel movimento centrale del Concerto la citazione di una canzone molto amata dalla sua fiamma giovanile, Josefina Kaunitzova, scomparsa durante la composizione del lavoro. Al suo ricordo si deve quel lungo, sublime momento di tristezza che precede la tempestosa conclusione dell’ultimo movimento. Un brano che metterà in luce tutto lo splendore esecutivo del russo Mischa Maiskij, allievo di Rostropovich, vincitore del Concorso Ciaikovskij di Mosca nel 1966, e lanciato da allora nel firmamento delle massime stelle della musica.

Nella seconda parte Izquierdo omaggerà non solo la Spagna ma un po’ tutto il mondo musicale latino con il pirotecnico Estancias dell’argentino Alberto Ginastera, le Canciones negras del catalano Xavier Montsalvatge, nonché la suite dal Cappello a tre punte di Manuel De Falla.

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