E all’ex Alfa tornano le macchine

Toh, all’Alfa Romeo di Arese sta tornando l’auto. Sorpresona non da poco, che ha il sapore del paradosso e anche della beffa. Innanzitutto perchè non porta il marchio del biscione (quindi del Gruppo Fiat). E poi perchè si tratta di un’iniziativa totalmente privata, senza una lira di finanziamento pubblico. Alla faccia di improbabili progetti, roboanti promesse, conferenze programmatiche sul «piano di sviluppo» dell’ex polo industriale, mai approdati a nulla. Ora invece, nell’area dell’ex autosilo ferve l’attività. In questi giorni è in corso la ristrutturazione proprio dell’edificio multipiano (quello che si affaccia sull’autostrada dei Laghi), destinato allo stoccaggio delle vetture appena uscite dalle linee di produzione. Il grande piazzale antistante la struttura è invece già stato sistemato. Sembra quasi uno scherzo del destino, ma questa enorme superficie, divisa tra i Comuni di Rho, Lainate e Arese appunto, in grado di ospitare circa 10mila veicoli, tornerà a svolgere la funzione originale: quella dell’autologistica, cioè dell’«ultimo miglio», vale a dire il deposito e la movimentazione delle auto prima di essere commercializzate. In questo caso, tuttavia, si tratterà di veicoli multimarca, italiani e stranieri. La nuova realtà imprenditoriale si chiama Arese Automotive Spa. La società, che ha affittato l’area dall’attuale proprietà - un’immobiliare milanese - è nata pochi mesi fa, e vede coinvolti diversi soggetti, tra i quali Stefan Randak, ex amministratore delegato di Mercedes Milano, uomo particolarmente apprezzato nel mondo dell’automobile, oltre ad alcune realtà imprenditoriali del territorio, come EuroMilano Spa. Alle attività logistiche e commerciali, verso aziende e privati, si affiancheranno anche assistenza, officina, carrozzeria, revisioni, oltre al trasporto dei veicoli a destinazione (a tal proposito sarà ripristinato anche il ramo ferroviario che collega il sito con la stazione delle Nord di Garbagnate). Ma non è tutto. Nei progetti ormai avanzati dell’impresa c’è anche la riqualificazione della vecchia pista dell’Alfa, ora abbandonata come tutto il resto, per ospitare «track test» ma anche corsi di guida sicura, campi scuola per l’educazione stradale dei bambini, convegni sulla sicurezza. Insomma, una cosa seria. Tanto più che gode del favore delle amministrazioni locali. «Non possiamo che essere contenti dell’iniziativa - commenta Gianluigi Fornaro, sindaco di Arese -. Innanzitutto perché in questi storici stabilimenti torna un’attività economica che riguarda l’automobile e che ci auguriamo possa portare nuovi posti di lavoro. Poi perchè la società ha chiesto di intervenire senza cambiare la destinazione d’uso dell’area, che resta industriale, scongiurando il pericolo di un’ennesima avventura megacommerciale. Infine, perché la ristrutturazione dell’autosilo porta alla bonifica di quintali di amianto, utilizzato per il rivestimento della struttura, e scusate se è poco». Il sindaco Fornaro balzò all’attenzione delle cronache alla fine dello scorso anno, quando vinse la battaglia per ottenere dal ministero dei Beni culturali il vincolo del Museo dell’Alfa. Vincolo, tuttavia, sul quale incombe la spada di Damocle del ricorso presentato al Tar dal Gruppo Fiat, che non ha affatto gradito l’operazione.

E intanto all’orizzonte si profila la possibilità - o meglio il sogno degli alfisti doc - che il marchio possa passare nelle mani dei tedeschi della Volkswagen, guidata da quel Ferdinand Piech che non ha mai nascosto il suo amore per il biscione e la sua storia anche sportiva.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica