E dietro i banconi parte la stagione delle offerte

Vendita promozionale, sconti di fine stagione, ribassi, affari interessanti, prezzi convenienti, liquidazioni, saldi d'autunno. Chiamateli come volete, di fatto sono gli sconti mascherati che i negozi di Milano, piccole e grandi firme, applicano fuori la consueta stagione dei saldi. Ma ora togliete i cartelli ammiccanti e le scritte colorate dalle vetrine, staccate le etichette dagli scaffali, perché chi promuove sconti nei trenta giorni antecedenti i saldi ufficiali va contro la legge.
Un modo per smuovere il mercato in crisi, per smaltire il magazzino e aumentare la clientela: autorizzato oppure no, il gioco funziona. I clienti, in effetti, sono attratti dalle promozioni e ci cascano in pieno; come si fa a resistere mentre si passeggia in centro a un invito «tutto al 50%»? A meno che l’azienda non ti abbia già chiamato a casa, come cliente speciale, per informarti che solo per te, esclusivamente perché sei il loro cliente affezionato, ti aspettano affari imperdibili. Oppure ti informano con un sms sul cellulare «affrettati! Ti aspettiamo per la svendita prenatalizia!». Poi, per trenta giorni, silenzio religioso, in attesa del «via!», dell’arrembaggio, della ressa fuori ai negozi, già dall’apertura, nel primo giorno dei saldi. Possibile? Difficile, più che altro, applicare uno sconto il giovedì, e negarlo il venerdì.
Saldi anticipati e non ufficializzati, che cominciano regolarmente come vendite promozionali e proseguono discreti come saldi occulti. Qualcuno ha provato ad ufficializzarli, ma non tutti sono d’accordo: nel settore della moda esiste un calendario, dei punti fermi che non si possono spostare a piacimento. Eppure ai clienti questi sconti non dispiacciono affatto: «Ho già comprato molti regali in anticipo, perché ho approfittato delle promozioni», spiega una giovane donna uscendo con le mani piene di sacchetti da un negozio di Corso Vittorio Emanuele; «ultimamente cerco di risparmiare, ma non potevo proprio rinunciare a quest’affare, un giaccone al 50%, che magari nei saldi non avrei più trovato», racconta un ragazzo in San Babila. In Corso Buenos Aires, invece, una signora diffidente protesta: «Non mi fido di questi sconti, cercano di fregare i clienti rifilandogli la roba che avanza dagli anni scorsi! Preferisco aspettare i veri saldi». I commercianti sembrano soddisfatti: «Facciamo sempre promozioni durante l’anno - racconta una commessa di H&M - solo su alcuni articoli, su quello che stabilisce la direzione. I clienti giustamente ne approfittano». In un negozio di via Torino un venditore spiega: «Non abbiamo scelta, è l’unico modo per attirare la clientela, o rischiamo un pessimo incasso a fine giornata!». Diversa opinione per altri. «Sì alle promozioni durante l’anno, ma siamo contro i saldi illegali», commenta Alberto Halfon, uno dei titolari del negozio Nadine di Corso Vittorio Emanuele. «È uno scandalo, e poi è scorretto nei confronti dei colleghi; è un periodo di crisi, si sa, però la trasparenza vince sempre e molti clienti ti scelgono per questo».


Lasciando a chi di dovere il controllo su chi rispetterà o meno la legge, nella giungla degli sconti ciò che conta rimane il buonsenso: nell’attesa che arrivi il 3 gennaio, primo bramato ufficiale giorno dei saldi invernali, non farsi attirare da specchietti per le allodole, valutare con attenzione la qualità e il prezzo del capo, e possibilmente fare i propri acquisti nei negozi di fiducia.

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