E le grandi mostre riaprono con i «cuori» di Boltansky

Un anno fa stupì il mondo con quella che, probabilmente, era soltanto una boutade: L’artista francese Christian Boltansky annunciò la vendita di sè stesso a un milionario che acquistava i diritti di filmarlo giorno e notte. Una boutade, appunto, o l’estremo paradosso di un percorso artistico che ha visto Boltansky ossessionato dall’idea di archiviare vita, morte e tempo dell’umanità. Cioè di tutto, album fotografici, elenchi telefonici, oggetti della quotidianità e perfino battiti cardiaci. Proprio quest’ultimo progetto fa parte di una monumentale installazione che riapre, dopo lunga chiusura per lavori, l’attività di Hangar Bicocca, che oggi rappresenta la vera scommessa milanese sul versante dell’arte contemporanea. Frutto di una partecipazione tra Pirelli, Regione e Camera di Commercio, l’Hangar si presenta con tutte le credenziali di uno spazio espositivo internazionale, forte dei suoi 15mila metri situati nel cuore del vecchio quartiere industriale della Breda, e di un programma che punta a integrare i progetti delle star globali a quelli degli artisti del territorio. La mostra che inaugura domani, parallelamente ai nuovi spazi del bookshop, del bistrot e del giardino, propone infatti l’intervento di cinque artisti. Il primo è Boltansky che ha ripensato l’installazionme «Personnes» già presentata al Gran Palais di Parigi: un enorme cubo di vestiti che rappresenta la vita con una gru in movimento che ne rimescola le sorti. L’opera si raggiunge attraverso una buia navata attraversata dal rumore dei battiti cardiaci registrati dall’artista nel suo progetto Archives du coeur: ne ha già archiviati 60mila e i visitatori dell’Hangar potranno aggiungere, durante la mostra, i propri.

All’installazione di Boltansky si aggiunge «La Sequenza» di Fausto Melotti, i già esistenti «Palazzi» di Kiefer, «End» di Carlos Casas e «Meltin Pot 3.0» di Stefano Boccalini. Quest’ultimo progetto, realizzato dal bravo artista milanese, consiste in una struttura pensata per il quartiere e che verrà utilizzata come laboratorio e interazione con il pubblico.

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