E Londra farà vedere in tv dove vanno a finire i finanziamenti umanitari

Come devono essere destinati gli aiuti umanitari raccolti in Gran Bretagna e destinati ai Paesi poveri? I conservatori inglesi propongono che siano direttamente i cittadini a esprimersi attraverso un meccanismo di voto popolare sullo stile di programmi tipo X-Factor: una competizione tra progetti di aiuto che verranno approvati o bocciati con il voto su internet. È una delle proposte che il partito dei Tory porterà alle prossime elezioni, procurandosi immediatamente l'etichetta di «trucchetto populista» perché il meccanismo premierebbe i progetti di aiuto più conosciuti a scapito di quelli sostenuti da piccoli gruppi.
Secondo l'idea lanciata dal leader conservatore David Cameron, la gente sarà invitata a votare per uno dei progetti presentati sul sito internet del Dipartimento per lo sviluppo internazionale. Esso riporterà una storia di ciascun progetto che partecipa al piano «My Aid» dotato di un fondo di 40 milioni di sterline, l'impatto che ha ottenuto, dettagli su come eventuale denaro aggiuntivo sarà impiegato e un breve filmato. Ogni votante sarà aggiornato via mail sugli sviluppi del progetto. I conservatori sperano che il provvedimento inauguri una sorta di «età post-burocratica» dando ai cittadini più voce e maggiore controllo su come viene speso il loro denaro. Un problema molto sentito in Gran Bretagna.


Tuttavia alcune agenzie di aiuto avvertono che una riforma di questo tipo potrebbe far perdere fondi. Altri rilevano il rischio che le piccole Ong possano scomparire a favore dei grandi gruppi capaci di mobilitare larghi strati di opinione pubblica.

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