E le miglia diventano ricavi

L’annullamento di quelle precedenti al 2002 contabilizzato come reale ricavo dell’azienda

da Milano

La confusione che molte dichiarazioni hanno alimentato, nelle ultime settimane, sui possibili rischi di fallimento dell’Alitalia, è stata chiarita ufficialmente dal consiglio di amministrazione, secondo il quale i flussi finanziari a disposizione sono sufficienti per garantire almeno 12 mesi di attività. Se rischi ci sono, non sono immediati. La dichiarazione ha tranquillizzato anche i milioni di frequent flyer Alitalia che possiedono un gruzzolo più o meno consistente di «miglia», il cui accumulo dà diritto a viaggi gratuiti. Oggi non è difficile - secondo i tempi e il tipo di richiesta - prenotare un volo-premio con la stessa compagnia o con gli alleati di Sky Team. Ma se le cose, per Alitalia, dovessero mettersi male, non è detto che qualcun altro si farebbe carico di onorare un debito altrui.
Perché di debito si tratta, e in quanto tale si è anche prestato, nell’ultimo bilancio, a una manovra poco trasparente, rilevata dalla società di revisione Deloitte & Touche. Di che cosa si tratta? Rinnovando il regolamento, che non prevedeva una scadenza per le miglia, l’azienda ha «azzerato» tutte le posizioni di quei clienti che non avevano accumulato punti nel triennio precedente. Niente di scandaloso: il programma di Lufthansa, per esempio, è ancora più restrittivo e prevede scadenza triennale. Il fatto è che il «fondo concorsi», la posta di bilancio in cui è iscritto il debito relativo alle miglia, è stato ridotto «per un importo di 40 milioni di euro, con conseguente incremento della voce “ricavi del traffico”». Proprio la «qualità» dello spostamento di poste ha sollevato seri dubbi. Perché è stato equiparato l’azzeramento di miglia inutilizzate ad attività di trasporto realmente svolta e a denaro incassato. Una cifra di 40 milioni non è insignificante, ed è andata ad alterare, impropriamente, gli effettivi ricavi da passeggeri.
A quanto ammonti il proprio monte-miglia non è un dato che l’Alitalia divulghi. Ma si può azzardare un calcolo su quante miglia siano state azzerate. Il valore economico attribuito alle miglia, nel mondo, va dai 2 ai 5 centesimi di dollaro (le miglia sono oggetto di compravendite, per esempio, con tutti i partner commerciali del programma, dagli alberghi ai supermercati). Proviamo dunque a fare il calcolo.

La manovra contenuta nei conti di Alitalia, al cambio attuale, vale 52 milioni di dollari, ovvero 5,2 miliardi di centesimi. Le miglia cancellate potrebbero essere dunque tra i 2,6 e 1,04 miliardi. Nel mondo lo stock complessivo di miglia, sommando tutti i programma frequent flyer, è tra i 40 e i 50 miliardi.

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