E nelle stalle vanno in crisi anche i maiali e le mucche

Maiali inappetenti e mucche meno produttive a causa del gran caldo di questi giorni che colpisce anche sugli animali. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia, secondo cui l’afa e le temperature superiori ai 35 gradi hanno tolto l’appetito ai suini che stanno consumando fino al 40% in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 kg di mangime, e in questo modo non crescono di dimensioni.
«Con questo caldo - aggiunge Marco Lunati, lodigiano, consigliere dell’Associazione nazionale allevatore di suini - o si hanno degli impianti di climatizzazione, che però nel nostro settore non sono ancora così diffusi, oppure i maiali proprio non ce la fanno a mangiare tanto che consumano appena il 60 per cento del pasto che fanno con un clima più normale e quindi non aumentano di peso».
Le alte temperature - spiega la Coldiretti Lombardia - influiscono anche sulla produzione di latte, con una riduzione fino al 10 per cento sui 30 litri che rappresentano la media giornaliera per mucca. Negli allevamenti c’è chi si è attrezzato con ventilatori, nebulizzatori di acqua e stalle orientate in modo da minimizzare l’impatto dei raggi solari, ma con valori sopra i 35 gradi la situazione è difficile ovunque.
Per quando riguardo l’allarme idrico invece buone notizie arrivano dal livello dei fiumi. Il Po infatti resiste alla spallata del caldo. Nonostante le temperature siano così elevate, con punte vicine ai 40 gradi, e nonostante la sostanziale mancanza di precipitazioni significative dal 16 agosto scorso – spiega sempre la Coldiretti – la portata del grande fiume è di circa 500 metri cubi al secondo, a cento metri cubi dalla soglia critica del periodo di magra.

Alle 13 di ieri, a Piacenza il Po era sotto lo zero idrometrico di 29 centimetri, a Cremona di 6,76 metri, sul Ponte della Becca a Pavia di 2,95 metri.
Un terzo del valore del Made in Italy agroalimentare - spiega la Coldiretti - dipende dalla disponibilità idrica del bacino del Po .

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