Tutto iniziò nel 2002 con una partita di basket fra studenti e docenti. Quattro tiri a canestro per festeggiare il centenario dell'università Bocconi. Poco più di una sgambata, insomma. Fu in quell'occasione che prese avvio il progetto del campus sportivo, divenuto presto una vera e propria polisportiva. L'unica in Italia con il brand (marchio) di un prestigioso ateneo ad avere più squadre iscritte alle federazioni ufficiali.
Due squadre di calcio, due di calcio a 5, due di pallacanestro, due di pallavolo. E poi nuoto, pallanuoto e altro ancora, sia maschile che femminile. Addirittura anche un team di cheerleader, le ragazze pon-pon. La Bocconi Sport Team non ha niente da invidiare agli istituti americani, fucine di cervelli e campioni del paese più avanzato al mondo. Il modello è proprio quello made in Usa, anche se ovviamente vanno fatte le debite proporzioni, come spiega il presidente del club Alessandro Ciarlo, vice direttore del comparto Orientamento e Rapporti con il mondo del lavoro dell'università. «Non puntiamo a fare da vivaio alle società professionistiche, come accade negli Stati Uniti. L'idea è piuttosto quella di fare dello sport un tassello importante dell'ateneo per il suo valore formativo. Per l'impegno, il sacrificio, il saper accettare le sconfitte e poi ripartire di slancio. La figura del manager è molto simile a quella dell'atleta. Noi formiamo manager, dunque...».
Ma di chi è stata l'idea di fare della Bocconi una nuova Ucla, la «University of California» di Los Angeles? Ciarlo si sforza di ricordare. «Dopo quella partita fra studenti e docenti, ci siamo accorti che molti di noi sono ottimi sportivi. Così nel campionato 2003-2004, i vertici universitari hanno iscritto un nostro team di basket alla Federazione italiana pallacanestro. È stato il primo passo». Da lì a poco, grazie alla volontà di alcuni ex studenti, nasceranno anche una squadra di calcio a 5 e un'altra di calcio, iscritte alla Figc. E via via tutte le altre.
In origine, la società si chiamava Pellicani, in onore della mascotte dell'associazione laureati. La nascita della polisportiva risale al 2004-2005. Gli atleti della Bocconi Sport Team sono studenti, laureati, docenti, personale della scuola, il «mondo Bocconi». Solo in sporadici casi vengono accettate persone esterne, come parenti o amici stretti. «Succede perlopiù nel calcio femminile, per completare la rosa e potersi iscrivere», precisa Ciarlo. La polisportiva ha anche la funzione di «fare gruppo» e di permettere agli studenti che vengono da fuori Milano di continuare a fare sport. Proprio questi ultimi formano la maggior parte delle rose. Da qui l'impossibilità per alcune squadre di svolgere la preparazione estiva o l'assenza di alcune pedine importanti nel periodo delle festività o degli esami.
L'università copre i costi per l'affitto delle strutture, quelli dei campi da gioco, delle magliette e delle iscrizioni. Ovviamente non retribuisce i suoi atleti.
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