E il sito dei futuristi censura gli interventi scomodi

RomaIn Senato il gruppo di Fli è destinato alla scomparsa. Il drappello di dieci senatori che non si riconoscono nelle scelte di Gianfranco Fini e nei superpoteri affidati da quest’ultimo a Italo Bocchino perde una pedina, Giuseppe Menardi. Ma fuori dalle aule e dai palazzi, lì dove si contano e si raccolgono i voti, il malumore è ancora più preoccupante. Il magmatico elettorato futurista critica e s’indigna, parole minacciose si spargono nella rete virtuale tanto amata dal neopartito che guarda ai giovani e al futuro, al punto che alcuni messaggi, come si apprende dagli scontenti di Fli e si deduce dai blog, sarebbero stati cancellati di sana pianta.
Il terreno più sensibile è diventato l’angolo «Dillo a Fini» sul sito di Futuro e Libertà. Luminosa foto in primo piano del presidente della Camera, un clic e si entra nel mondo dei supporter di Fli. E qui sono dolori per il destinatario delle lettere: «Fini si è alleato con D’Alema per far fuori una destra liberale e progressista. Si è venduto per quattro denari o meglio per un appartamento a Montecarlo. Sbrigatevi a cancellare anche questo commento sicuramente non gradito al nuovo duce». Firmato Tommaso. Sarà un disturbatore o un ex missino rancoroso, comunque sia il blogger che si accanisce contro Fini non è l’unico che fa riferimento ai messaggi cancellati dalla posta del presidente della Camera. Eccone un altro, GT: «Sono sempre più convinto che esiste un solo addetto al sito che sia evidentemente pagato solo per scrivere commenti positivi. Agli amici di Napoli città: ora lo pubblico e vi invio copia email invitandovi alla solita verifica». Ed eccone un terzo: «Caro Presidente, torno a scriverle non vedendo più il mio commento in bacheca...», azzarda gentilmente Marco: «Non condivido le decisioni da lei prese circa l’organigramma di Fli. Ritengo in particolare che l’onorevole Bocchino non sia per nulla rappresentativo della politica, degli ideali e dei valori di Fli». Alcune lamentele arrivano anche da fonti di Futuro e Libertà, che chiedono anonimato ma confermano: «Messaggi che contestano le scelte di Fini dopo l’assemblea costituente sono stati cancellati». Dalle 12 e 27 di ieri l’angolo delle lettere è diventato muto. L’ultima è una richiesta di chiarimento: «Presidente, si può sapere che diamine sta succedendo?».
Le tracce di malcontento sono comunque evidenti, censura o non censura. Sempre da «Dillo a Fini», Maria: «Presidente, sono molto delusa dal poco riguardo nei confronti di Adolfo Urso». Elisa V.: «La nomina di Bocchino mi ha molto delusa, non vorrei che fosse il sintomo del vecchio vizio italiano di trasformare i partiti in un ricettacolo di scambi di favori e di affari».

Vito, umilmente: «Presidente, perché le elezioni per le cariche importanti non sono state fatte al congresso?». Daniele: «Dopo Milano mi viene da dire: quale democrazia? Se il segretario si elegge per nomina diretta…allora non ci siamo!». Fini, per ora, non risponde a «Dillo a Fini».

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