E sui ponti folla per lo show della piena

Allora, era il 13 dicembre 2008, si tirò un sospiro di sollievo. La notte era passata senza traumi. La piena del Tevere più grande mai vista da settant’anni era passata senza troppi danni. Solo qualche barcone male ormeggiato che sbatteva sugli argini, tronchi ovunque che facevano da riparo a gabbiani stremati. Ma anche un giovane irlandese, caduto nel fiume all’altezza dell’isola Tiberina.
Passato un anno la scena si ripete esattamente con, ancora, l’esercito mobilitato e la gente sui ponti col telefonino in mano. Colpa delle piogge che ci colpiscono da novembre a febbraio. Nella capitale, e in tutto il centrosud, il clima è cambiato: fa troppo caldo per il periodo (ieri minima di 11 gradi, ben sei gradi sopra la media). Temperature che incocciano con l’aria polare del nord Italia. E il risultato è la pioggia.
Dunque ci risiamo. I ponti storici della capitale tornano a trasformarsi in platee: mamme e papà con in braccio i loro figli, tanti flash per le foto e turisti che, noncuranti della pioggia, si fermano a osservare una città diversa. «A Roma vengo spesso a passare i miei weekend e la conosco benissimo - dice Nicola mentre si affaccia da ponte Umberto I davanti alla Corte di Cassazione -. Ma non l’avevo mai vista così. È davvero bellissima. Sembra che cambi volto e diventi ancor più affascinante e allo stesso tempo misteriosa». «Sono preoccupato - confessa un anziano romano mentre passeggia vicino l’Ara Pacis - non sono abituato a vedere l’acqua così alta. Questa mattina sono passato davanti all’idrometro di Ripetta e segnava 10. Ora è salito più di un metro, figuriamoci se continua a piovere per tutta la notte».
A fissare il fiume, ieri mattina, anche alcuni soci del circolo canottieri Tevere Remo: «Dovevamo uscire per allenarci ma abbiamo rinunciato, non ci sembrava il caso - dice uno dei tre - se l’acqua sale più di un metro saranno problemi per il nostro barcone. Lo scorso anno uno vicino al nostro è stato portato via dalla corrente. Speriamo non accada nulla questa volta». Affacciati dal ponte di Castel Sant’Angelo c’è anche il piccolo Mattia, 5 anni, accompagnato dalla nonna Linda. «Paura? Ma no - dice la signora - l’anno scorso il livello dell’acqua era molto più alto e non è successo nulla, perché dovrei preoccuparmi?. Di altro parere Mario, commerciante a ponte Milvio. «Con gli anni ho imparato che col fiume non si scherza, speriamo vada bene anche questa volta».
Fuori città il Tevere è esondato in vari tratti lungo il suo corso, provocando allagamenti di zone rurali nei comuni di Ponte Felcino e Ponte Pattoli.

Anche le dighe di Corbara e Alviano in provincia di Terni sono monitorate e il deflusso delle acque è costantemente modulato per ridurre i danni dovuti alle continue piogge. Non resta che aspettare domenica e - probabilmente - il prossimo inverno.

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