Ecco dove verranno schierati i «rinforzi»

«L’invio dei militari in ausilio alle forze dell’ordine per i controlli nelle aree a rischio è uno dei tanti provvedimenti del governo che avranno positive ricadute in termini di sicurezza per la città - assicura il vicesindaco Riccardo De Corato - Spetterà naturalmente al prefetto decidere dove ubicarli, ma il Comune qualche idea ce l’ha già. A cominciare da via Imbonati, oggi una delle aree più critiche per l’alta presenza di stranieri, soprattutto clandestini. Solo qualche giorno fa un operatore Blue Beret, associazione che da giugno contribuisce a presidiare la zona, è stato ferito dopo che ha cercato di sedare una rissa tra sudamericani e orientali». Ma non solo. «Oltre a via Imbonati, si potrebbe coprire la Stazione Centrale e l’asse Loreto-Padova-Buenos Aires, dove recentemente ci sono state diverse risse tra stranieri fuori dai locali notturni. L’ultima domenica finita con due vigili all’ospedale. E poi le zone dove c’è spaccio, criminalità, occupazioni abusive, degrado, forte presenza di extracomunitari clandestini come il Quartiere Isola (piazzale Archinto, via Borsieri), Stadera, Quinto Romano (via Caldera, via Novara, l’area del parco Cave), Corvetto, Giambellino (piazza Tirana, via Gonin), il quartiere Aler di piazza Selinunte (via Paravia, Aretusa, via Capecelatro e via Civitali), piazza Prealpi e la zona Certosa, ma anche viale Jenner.

La possibilità di utilizzo di militari è anche un’ottima soluzione alla cronica carenza di organico nelle forze dell’ordine. E Milano la considera anche una forma di risarcimento per quei 500 agenti promessi dal governo Prodi dal Patto per la sicurezza e mai arrivati».

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