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Ecco l’agenda del Cav Tutte le scadenze per rilanciare il Paese

RomaLa road map è già tracciata. Se il governo ce la farà a superare le difficoltà odierne e sarà chiamato a gestire la fuoriuscita dalle secche della crisi, la sua agenda per i prossimi mesi e fino al termine naturale della primavera del 2013 è fissata con largo anticipo. Un cronoprogramma da far tremare i polsi, per rispondere alle richieste di Bruxelles, ma anche per ridare fiato a un Paese in affanno, che ha bisogno di riforme, sostegno e sviluppo.
Le prime scadenze sono già alle viste. Entro il 15 novembre verrà definito il piano strategico di revisione dei programmi cofinanziati dei fondi strutturali 2007-2013, che dovrà essere attuato entro il 29 febbraio 2012. Ed entro la fine del mese è già il momento di appuntamenti fatidici: l’approvazione del disegno di legge cosiddetto di stabilità, che accorpa numerosi provvedimenti ritenuti fondamentali per lo sviluppo; e poi la definizione del piano di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, l’approvazione della legge di riordino generale degli incentivi alle imprese e la predisposizione di una garanzia reale dello Stato per i mutui prima casa delle giovani coppie. L’anno si dovrebbe chiudere con misure a favore dell’occupazione giovanile e femminile, dell’imprenditorialità, dell’innovazione, e con interventi volti alla riorganizzazione della spesa pubblica e a rendere più agevole il project financing, ciò che dovrebbe ridare slancio alle infrastrutture. Entro la fine del 2011 dovrebbe andare in porto anche l’attuazione della riforma universitaria.
Il rush finale del 2011 è solo un riscaldamento in vista di un 2012 da iniziare con lo stesso passo di carica. Il calendario è già fitto. A gennaio il Parlamento dovrebbe approvare la fondamentale delega governativa in materia di riforma fiscale e assistenza previdenziale e dovrebbero essere introdotti sistemi di garanzia per la qualità dei servizi nel comparto idrico. Il 1° marzo è cerchiato già in rosso: per quel giorno dovranno essere varate misure in favore della concorrenza, con il rafforzamento degli strumenti di intervento dell’Autorità per la concorrenza e la tanto attesa liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, approvata in via sperimentale nel dl 98 del 2011. Entro il 17 marzo si metterà mano anche alla liberalizzazione dei servizi e delle attività economiche. Fondamentale sarà il mese di aprile, entro il quale l’esecutivo conta di avere pronto il pacchetto di misure per le riforme costituzionali dello Stato (modifica dell’elettorato attivo e passivo e riforma complessiva dell’organizzazione delle istituzioni), oltre a misure sulla semplificazione amministrativa, sulla riduzione del contenzioso civile e sulle garanzie di qualità nei servizi del comparto rifiuti. Entro la fine del 2012 altre partite importanti sono quelli del pareggio di bilancio nella Costituzione (giugno), degli standard nazionali nei servizi di trasporto locali e nazionali (luglio), dei decreti attuativi in materia di riforma fiscale e previdenziale (settembre) e della riorganizzazione degli enti locali (dicembre). Sempre entro fine anno il governo Berlusconi conta di dare piena attuazione alla riforma della pubblica amministrazione (cosiddetta Brunetta). Un programma decisamente impegnativo per il quale servono numeri, impegno e compattezza.

La vera sfida è questa.

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