Bruxelles - La settimana inizia con la task force europea per la riforma del patto di stabilità e di crescita e della nuova governance economica, poi martedì Ecofin per discutere dell’introduzione a livello europeo di una tassa sulle banche e le transazioni finanziarie: è fitta l’agenda dei ministri delle finanze dei 27 (per l’Italia il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti) che si riuniscono i prossimi due giorni a Bruxelles, prima del vertice Ue del 16 settembre dal quale è atteso un nuovo passo in avanti della strategia europea contro la crisi.
Il presidente stabile della Ue Herman Van Rompuy, che coordina la task force, vuole definire con i ministri il capitolo della riforma della governance relativo ai bilanci, il cosiddetto "semestre europeo", con il quale si punta ad un maggiore coordinamento delle politiche economiche e finanziarie degli stati membri. "Lo scoglio e la sfida saranno quelli di permettere il coordinamento e la coerenza fra il livello nazionale e il livello europeo senza rimettere in discussione la sovranità dei vari Paesi", spiega il ministro delle finanze francese Christine Lagarde, in un’intervista al "Corsera". I ministri delle finanze troveranno sul tavolo anche un documento della Commissione Ue che analizza per la prima volta i vantaggi e gli svantaggi dell’introduzione a livello europeo di una tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie. Per quanto riguarda la tassa sugli istituti di credito, il rapporto sottolinea la necessità di un’azione coordinata a livello europeo.
Per ora gli Stati membri vanno in ordine sparso. La Svezia ha adottato una tassa sulle banche dal 2008, nel giugno scorso i governi di Francia, Gran Bretagna e Germania hanno annunciato un analogo provvedimento e in luglio il parlamento ungherese ha approvato l’introduzione del balzello. "Queste differenze possono rischiare una distorsione del mercato unico", mette in guardia la Commissione Ue, che solleva preoccupazioni per la mancanza di coordinamento di "obiettivi, ragioni, dimensioni e basi" dell’iniziativa.
Ancora più complicata e controversa la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie, o Tobin tax. Pur senza parteggiare pro o contro, la Commissione denuncia il rischio di "considerevoli effetti indesiderati" e le possibilità di aggiramento dovute alla complessità dei prodotti e delle transazioni finanziarie. L’idea di una Tobin tax europea può però contare su Francia, Germania e Gran Bretagna.
"Serve perchè c’è una necessità acuta di finanziare l’aiuto allo sviluppo e le politiche per l’ambiente", rileva la Lagarde. Il ministro francese, che dice di sperare di potere convincere anche Tremonti, si dichiara favorevole anche perché la tassa permetterebbe un "sistema di tracciabilità e identificazione delle transazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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