"La Cina vincerà contro gli Usa...": la profezia tecnologica che preoccupa Trump

Il Ceo di Nvidia Jensen Huang avverte che la Cina, grazie a minori costi energetici e regole più flessibili, potrebbe superare gli Stati Uniti nella corsa all'intelligenza artificiale

"La Cina vincerà contro gli Usa...": la profezia tecnologica che preoccupa Trump
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Minori costi energetici e normative più flessibili. Sono questi i due grandi vantaggi che consentiranno alla Cina di vincere la corsa all'intelligenza artificiale (AI) contro gli Stati Uniti, almeno secondo Jensen Huang, niente meno che Ceo di Nvidia, la prima azienda al mondo ad aver superato i 5.000 miliardi di dollari di capitalizzazione ma soprattutto quella che, grazie ai suoi chip all'avanguardia alimenta l'AI di gran parte del pianeta. Il prolifico leader della tecnologia è intervenuto a margine del Future of AI Summit del Financial Times profetizzando il sorpasso del Dragone su Washington. In un secondo momento Huang ha aggiustato il tiro pubblicando un comunicato ufficiale attraverso la stessa Nvidia: "Come ho detto a lungo, la Cina è indietro di nanosecondi rispetto agli Stati Uniti nell’intelligenza artificiale. È fondamentale che gli Usa vincano, correndo avanti e conquistando sviluppatori in tutto il mondo", ha aggiunto.

La corsa all'AI di Usa e Cina

Donald Trump, a sentire le parole di Huang, farebbe bene a preoccuparsi. L'avvertimento del Ceo di Nvidia, il più esplicito mai fatto fino ad ora, è chiaro: gli Stati Uniti rischiano di perdere la loro leadership mondiale nelle tecnologie avanzate di intelligenza artificiale a scapito del loro rivale cinese. Non solo: Huang sostiene da tempo che gli Usa potranno rimanere in testa nella corsa all'AI, ma solo nel caso in cui continueranno a fare affidamento sugli sviluppatori dei principali chip di intelligenza artificiale di Nvidia. Questo argomento, tra l'altro, è stato utilizzato dall'amministratore delegato dell'azienda hi-tech per fare pressione contro le restrizioni all'esportazione delle vendite della sua creatura in Cina.

Il fondatore 62enne della società di chip continua a girare il mondo dopo aver fatto tappa a Washington e in Corea del Sud, la scorsa settimana, stringendo accordi in diversi settori con altre aziende che desiderano sfruttare l'esperienza di Nvidia nell'hardware per l'intelligenza artificiale. E la Cina? Huang è perseguitato dalle persistenti speculazioni secondo cui gli Stati Uniti consentirebbero la vendita di Blackwell, l'attuale linea di chip AI all'avanguardia di Nvidia, oltre Muraglia. "Non ci sono discussioni attive. Al momento, non prevediamo di spedire nulla in Cina", ha tagliato corto il diretto interessato. "Spetta alla Cina decidere quando i prodotti Nvidia torneranno a servire il mercato cinese. Non vedo l'ora che cambino la loro politica e spero che saremo di nuovo in grado di servire il mercato cinese", ha quindi aggiunto.

La guerra dei chip

Huang sta promuovendo l'adozione globale dell'intelligenza artificiale per espandere l'uso della tecnologia Nvidia in diverse regioni e settori. Il Ceo sta anche cercando di attenuare i timori di una bolla dell'intelligenza artificiale e dimostrare che migliaia di miliardi di dollari in investimenti hardware, come data center e chip Nvidia, daranno i loro frutti.

A Nvidia, spiega Bloomberg, resta tuttavia preclusa la vendita di chip di intelligenza artificiale a Pechino. Un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina presentato la scorsa settimana non includeva l'approvazione delle vendite dei chip Blackwell dell'azienda ai clienti cinesi, mentre i funzionari dell'amministrazione Trump hanno indicato che tale mossa è per ora fuori discussione. Se a Nvidia fosse consentito di spedire prodotti più performanti alla nazione asiatica, potrebbe sfruttare un'opportunità da 50 miliardi di dollari, ha affermato Huang.

Il problema è che la guerra dei chip tra Usa e Cina è ormai entrata nel vivo.

Nell’intervista con il FT, Huang ha non a caso espresso preoccupazione per il fatto che l'Occidente, compresi gli Stati Uniti, sarebbero frenati dal "cinismo" e da una regolamentazione eccessiva, in contrasto con i sussidi energetici della Cina volti ad abbassare i costi per gli sviluppatori locali che utilizzano chip nazionali. Molto più che una profezia...

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