Via all'inverno caldo della finanza

Accelera il toto-presidente di Intesa, occhi su Saccomanni e Siniscalco. Le nozze tra le popolari e il riassetto delle polizze

Camilla ContiL'agenda della finanza italiana per il 2016 è già fittissima. Si va dal risiko delle popolari al valzer di poltrone che suonerà in alcune big del credito e delle assicurazioni, passando per il riassetto nell'azionariato che vede un epocale passaggio di testimone fra lo storico peso delle fondazioni e l'avanzata dei fondi stranieri, che in futuro potrebbero alzare al voce per valorizzare i propri investimenti.Nel mondo del credito, terranno banco il consolidamento imposto dalla Bce di Mario Draghi e il rinnovo delle cariche in cda. A cominciare da quello di Intesa Sanpaolo, il match più caldo dell'anno, con lo storico addio del dominus Giovanni Bazoli che resterà comunque «presidente emerito» fino al 2019. Ovvero il tempo necessario per accompagnare la transizione dalla governance duale a quella monistica introdotta con il nuovo statuto approvato a ottobre. Chi sostituirà il professore bresciano? Il nome più gettonato del toto-successore è quello dell'ex dg di Bankitalia nonché ex ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni. C'è poi chi scommette su un altro ex dell'Economia come Domenico Siniscalco o su una soluzione di continuità con Gian Maria Gros Pietro, ora presidente della gestione, che ha già dichiarato la sua disponibilità. In base alle indiscrezioni raccolte dal Giornale la scelta potrebbe ricadere anche su un «papa straniero» espressione degli investitori esteri, arrivati al 65% del capitale di Intesa. In ogni caso, sarà decisiva la mediazione di Bazoli e dell'amico Giuseppe Guzzetti, patron di Fondazione Cariplo, anch'essa chiamata al rinnovo delle poltrone. L'ad di Intesa Carlo Messina, non è tuttavia in discussione.Quanto alle nuove regole di governance (si passa dai due consigli a un solo board con 19 membri, di cui i due terzi «indipendenti»), lo statuto di Intesa sta per diventare legge dopo aver ricevuto la benedizione di Francoforte attesa a giorni. Ottenuto l'ok della Bce, andrà al vaglio dell'assemblea dei soci e in aprile sarà nominato il cda con le nuove regole. C'è attesa per le mosse di Assogestioni che dovrà stilare la lista di minoranza anche se nel nuovo statuto c'è una sorta di soglia di sbarramento (se la lista non avrà il 10% dei voti, avrà due posti invece di cinque). Ma 14 consiglieri saranno comunque espressione di quella di maggioranza depositata dalle Fondazioni con l'avvallo di fondi come Blackrock e Bank Of China: sono in manovra Cariplo, Cariparo, Ente Cr Firenze e Cr Bologna. Cinque candidati potrebbero essere espressi dal primo socio della banca, con il 9,3%, ovvero Compagnia Sanpaolo. Che entro fine aprile rinnoverà il consiglio generale, al quale spetta la nomina del comitato di gestione, del presidente (poltrona oggi occupata da Luca Remmert) e di uno o due vicepresidenti. Tra i candidati alla guida Francesco Profumo, ex ministro dell'Istruzione e presidente Iren, e il segretario generale dell'ente Piero Gastaldo.Occhi puntati poi sulla riforma delle Bcc e sulle nozze fra popolari: da capire se il primo a dare inizio alle danze sarà Bpm (che pare destinata a fondersi con il Banco veronese) o Ubi. L'altra osservata speciale è Mps, alla disperata ricerca di uno sposo e su cui torna ad aleggiare il fantasma di un aumento di capitale.In fermento anche il mondo delle assicurazioni, che deve fare i conti sia con le nuove regole europee di Solvency II sia con le voci del trasloco a Zurich dell'ad di Generali, Mario Greco, che hanno penalizzato il titolo in Borsa mentre a Trieste proseguono le trattative sul rinnovo del suo contratto. Di certo, ad aprile scade l'intero cda.

Al passaggio di consegne è poi chiamata Unipol che a metà anno nominerà il board e cambierà il vertice: Matteo Laterza, da ottobre direttore generale dell'area assicurativa, è destinato a prendere il posto dell'ad di UnipolSai, Carlo Cimbri, che dovrebbe restare a capo della sola holding Ugf come chiesto da Ivass. A ridosso è atteso il nuovo piano industriale al 2018.

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