Rivoluzione Netflix. Adesso arriva pure la pubblicità: come funziona

La piattaforma streaming corre ai ripari dopo la perdita di abbonati: in arrivo pacchetti meno cari ma con qualche spot

Rivoluzione Netflix. Adesso arriva pure la pubblicità: come funziona

Netflix cede alla pubblicità. Dopo le indiscrezioni degli ultimi mesi, arriva la prima ufficialità. Il colosso dello streaming, infatti, ha raggiunto un accordo con Microsoft per la gestione delle vendite degli spazi pubblicitari sulla piattaforma."Microsoft ha dimostrato di essere perfettamente in grado di gestire al meglio tutte le nostre esigenze sul fronte della pubblicità: inoltre, ha garantito un adeguato grado di flessibilità nel tempo per quanto riguarda la tecnologia, le vendite e anche la protezione della privacy degli utenti", la conferma del chief operating officer dell'azienda, Greg Peters. Il progetto è ormai noto: proporre abbonamenti meno cari ma con qualche spot, così da recuperare utenti dopo il crollo registrato nel primo trimestre del 2022.

Un passo indietro dopo i proclami dei primi tempi. Netflix si piega alla pubblicità dopo aver opposto resistenza contro l'idea di diffondere spot sulla piattaforma. Il player streaming offrirà ai consumatori due opzioni: l'abbonamento con gli spot (a costi inferiori), l'abbonamento senza interruzioni pubblicitarie (a costi naturalmente più elevati). Il prezziario non è stato ancora delineato, ma sono attese novità già nel corso delle prossime settimane.

Una contromisura necessaria dopo la batosta registrata ad aprile. Netflix, infatti, nel primo quarto dell'anno ha perso 200 mila abbonati. E le proiezioni hanno scatenato il panico: meno 2 milioni di abbonati nel secondo quarto. Numeri piuttosto imponenti, soprattutto per quella che è stata la prima grande contrazione in dieci anni. Passi indietro legati alla sospensione del servizio in Russia, ma non solo: alcuni prodotti piuttosto costosi non hanno entusiasmato, altri sono giunti al capolinea ("La casa di carta", per fare un esempio), senza dimenticare la folta concorrenza, da Amazon Prime Video a Disney Plus.

In una recente intervista, il co-CEO di Netflix Ted Sarandos ha analizzato così il cambio di passo sancito dai piani alti: "Abbiamo lasciato fuori dal tavolo un grande segmento di clienti, ovvero le persone che dicono:

'Ehi, Netflix è troppo costoso per me e non mi dispiace la pubblicità'. Coloro che vogliono un prezzo più basso, anche a costo di guardare gli annunci". Insomma, è arrivato il momento di coinvolgere anche quel target.

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