Auto green, baby indagine Stellantis

Disegni sulla mobilità futura. E c'è chi immagina un'Alfa Lancia

Auto green, baby indagine Stellantis

Stellantis punta alla leadership nella mobilità elettrificata: lo ha chiaramente detto il presidente John Elkann nella sua lettera agli azionisti di Exor («nel 2021 prevediamo di quasi triplicare le nostre vendite globali di veicoli elettrici e ibridi ricaricabili»). Su questa strategia, che già a fine anno porterà a 40 modelli dei vari marchi dotati di spina, sta lavorando l'ad Carlos Tavares. Stellantis, dunque, nel segno della mobilità del futuro. E per questo, attraverso un'iniziativa della Comunicazione interna in Italia con il Centro stile torinese, ha provato a sondare alcuni dei figli dei propri dipendenti, bambini tra 6 e 12 anni, sui temi più caldi: emissioni, fonti rinnovabili, guida autonoma.

«Se puoi sognare, puoi disegnare», lo stimolo lanciato dal designer Klaus Busse a questi scolari costretti dalla pandemia a rimanere in casa. Un'occasione unica per far mettere in moto le fantasie di tutti. In 54 hanno aderito all'iniziativa.

Ogni disegno, scannerizzato e caricato su una piattaforma dedicata, porta nomi originali e ricchi di significato, un mix tra passione (qui lo zampino di nonni e papà è evidente) e soprattutto l'interpretazione del futuro. «SunRocker», «Alfa Sport Aurelia», «Luna, la macchina dei sogni», «Fiat Rainbow», «Ecostella» e «Walf H2O2» portano le firme di Andrea (nella foto, il suo lavoro), Manuel, Sofia, Stefano, Stella e Viola.

Ecco allora l'auto alimentata grazie ai pannelli solari, in linea con l'esigenza di approvvigionarsi di energia in modo naturale; o quella che - tra richiami alla natura, mobilità urbana e passione (il cuore) - pone al centro sempre l'essere umano e l'idea di percorrere una smart road arcobaleno su una sorta di capsula triposto (in lontananza le ciminiere di una fabbrica).

Non manca chi si avventura in qualche formula come CO2 o H2O, disegnando il tettuccio della vettura «a forma di foglia che riproduce la fotosintesi clorofilliana» e optando per una coccinella come maniglia. C'è ovviamente la macchina volante dotata degli immancabili pannelli solari, mentre «un getto d'aria» che esce dalla ruote «le permette di volare», con la precisazione che «il magnetismo del pianale è opposto a quello terrestre, così l'auto può lievitare». Di questo concept esistono versioni maschili e femminili, spiega una nota a parte.

Il più tradizionalista, tra i bambini, invia invece un chiaro doppio messaggio a Jean-Philippe Imparato, nuovo capo di Alfa Romeo, e Luca Napolitano, responsabile di Lancia. La provocazione si chiama «Alfa Sport Aurelia», sportiva con quattro scarichi. Perché no, potrebbe essere un'idea. Come a dire: va tutto bene, ma non si tocchino heritage e passione.

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