Economia

La Bce non segue i falchi: aumento di 75 punti dei tassi

Nuova stretta sui tassi: la Bce sdogana la lotta all'inflazione, ma non con l'intensità chiesta dai falchi. Lagarde: "nuovi aumenti in arrivo"

La Bce non segue i falchi: aumento di 75 punti dei tassi

La Banca centrale europea (Bce) vara a meno di due mesi di distanza dal primo un nuovo aumento del tasso di sconto nell'Eurozona incrementandolo di 75 punti base. Il +0,75% che i tassi segneranno li porterà da adesso in avanti all'1,25% a partire dal prossimo 14 settembre. Il Consiglio direttivo della Bce guidato dalla governatrice Christine Lagarde lo ha deciso al termine della riunione odierna, in cui non è passata la linea dei falchi (Paesi baltici e Austria in testa) che miravano a portare a 100 (+1%) punti base l'aumento dei tassi.

Ormai pienamente focalizzata sull'obiettivo di contenere l'inflazione, volata al 9% nell'area euro in estate, al 2% di target base la Bce usa la stretta sui tassi come via per raffreddare le tensioni sull'economia del Vecchio Continente. In linea con questo punto di riferimento e con la dichiarata intenzione di adeguare ai dati che arriveranno sull'economia europea ogni futura scelta la Bce si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni. Il Consiglio direttivo, scrive l'Eurotower in una nota, "riesaminerà regolarmente la traiettoria della politica monetaria alla luce delle informazioni più recenti e dell'evolvere delle prospettive di inflazione". Nelle loro stime, scelte come base tecnica per giustificare le mosse, gli esperti della Bce hanno rivisto significativamente al rialzo le proiezioni sull'inflazione, attesa ora all'8,1% nel 2022, al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024. A giugno le attese erano per una crescita dei prezzi del 6,8% quest'anno, del 3,5% il prossimo e del 2,1% nel 2024. Si è azzerato anche il tasso per il mantenimento dei depositi presso l'Eurotower.

Alla base del taglio delle stime di crescita fatto dallo staff macroeconomico della Bce c'è "una incertezza che resta alta mentre la fiducia cala nettamente". Lo ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde nella dichiarazione finale del Consiglio Direttivo, letta in apertura dell'incontro con la stampa. La Lagarde ha osservato che nell'Eurozona "il mercato del lavoro resta robusto, con una occupazione che nel secondo trimestre è cresciuta di 600 mila unità" anche se nei prossimi mesi "è atteso un certo aumento della disoccupazione".

Prima dell'inverno, entro un paio di mesi, saranno dunque da attendersi nuove strette sui tassi, secondo un trend che vede la Bce allineata alla Federal Reserve nel decretare il contenimento dell'inflazione come obiettivo principe. La governatrice Lagarde lo ha confermato: "La decisione odierna non è isolata ma ccontinueremo ad alzare i tassi", ha detto la presidente della Bce in conferenza stampa a Francoforte. Dopo aver a lungo atteso a prendere decisioni contro l'inflazione, la Bce sta muovendosi accelerando in forma sostanziale la stretta. Circa il dibattito tra falchi e resto dell'Eurozona, la Lagarde ha sottolineato che la dimensione dell'aumento richiesto è variegata nel Consiglio Direttivo, ma l'intento unanime e che ogni singolo ritocco futuro verso l'alto sarà determinato, volta per volta, dai dati.

Dai Paesi Ue Lagarde si aspetta una serie di mosse convergenti nella lotta all'inflazione. Le misure di bilancio decise da alcuni stati per mitigare gli alti prezzi dell'energia "dovrebbero essere temporanee e mirate alle famiglie e imprese più vulnerabili" in modo da "limitare i rischi di alimentare l'inflazione". E proprio sulle misure di bilancio si concentreranno le prossime discussioni: l'Eurogruppo in arrivo sarà condizionato dalla nuova svolta della Bce e dal ritorno dei tassi ai massimi dal novembre 2011, mese della tempesta dello spread italiano che portò alla caduta del governo Berlusconi IV. Le dichiarazoni di

html" data-ga4-click-event-target="internal">Christian Lindner, Ministro delle Finanze tedesco, sulla possibile riattivazione del Patto di Stabilità e delle regole sul rigore fanno capire che la lotta all'inflazione sarà al centro della battaglia politica non solo nella Bce ma anche tra gli Stati.

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