"L’attuale spread dell’Italia rispetto alla Germania è maggiore di quanto giustificato dai fondamentali del mercato. Oggi per qualche ragione che mi sfugge è a 350, molto meno dei 575 dell’anno scorso, ma sarebbe ragionevole avere uno spread considerevolmente piu basso di questo". È questa l'opinione di Mario Monti. Opinione che contrasta con quella di alcuni giornali progressisti, in primis Repubblica, che hanno subito considerato Berlusconi come l'artefice dell'innalzamento del differenziale di rendimento.
Infatti, a una giornalista che gli chiedeva se pensasse che la causa dell’ultimo innalzamento dello spread fosse da ricercare nelle parole di Berlusconi sulla possibilita di ritirare la fiducia al governo, Monti ha risposto: "So che lei è un’analista competente, prenderò in considerazione questa ipotesi a cui non avevo pensato ancorché sia molto complessa la materia dello spread". Da Madrid, il premier ha poi ribadito come lo scudo antispread debba essere una costruzione "attuabile e non solo teorica", nonostante l'Italia non pensa "di attivare questo strumento".
Intanto le borse europee sono in calo. Piazza Affari passa la boa di metà seduta con gli indici principali in netto calo, perdendo molto più delle consorelle europee e quasi il doppio di Madrid, prima della lista (almeno fino a venerdì scorso) dei Paesi dell’Eurozona "sorvegliati speciali" dai mercati finanziari.
Le principali borse europee sono in ribasso, mentre Atene crolla del 7,9%, sulla scia delle voci che le benche elleniche avrebbero deciso di rinviare di un mese, afine novembre, i risultati delle semestrali, per le incertezze sulla loro ricapitalizzazione. Londra cede lo 0,23%. A Milano l’indice Ftse Mib è in flessione dell’1,6%. Giù dello 0,42% Francoforte e dello 0,8% a Parigi. Madrid perde lo 0,8%.
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