La Guardia di Finanza ha notificato ieri a Perugia una ordinanza interdittiva dagli uffici direttivi nei confronti dell'avvocato Michele Briamonte, componente del cda di Mps. Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Siena su richiesta della procura della Repubblica. Nei confronti di Briamonte, la magistratura di Siena ipotizza il reato di insider trading. Secondo l'accusa, Briamonte avrebbe riferito ad alcuni giornalisti i contenuti di una riunione del cda del Monte dei Paschi, che aveva deciso poco prima di avviare un'azione di responsabilità nei confronti di Nomura.
Briamonte, 36 anni, è consigliere di Mps dall'aprile 2012, quando alla presidenza dell'istituto senese arrivò Alessandro Profumo. Conosciuto come il legale di Fiat e Juventus, Briamonte fa parte infatti dello studio Grande Stevens, da sempre l'avvocato dell'Avvocato Agnelli. In questa veste ha difeso il club bianconero nella vicenda Calciopoli e lo stesso Grande Stevens nel processo per l'equity swap di Ifil-Exor, che ha visto il 21 febbraio la condanna in Appello di Gabetti e Grande Stevens. La nomina nel cda di Mps per l'avvocato piemontese arrivò grazie alla decisione di inserirlo nella lista dei soci privati formata da Unicoop, Finamonte ( finanziaria degli Aleotti, proprietari della Menarini).
Pochi giorni dopo la perquisizione del 5 marzo dell'abitazione e degli uffici di Briamonte, si è appreso che l'avvocato, anche consulente Ior, era stato fermato a un controllo a Fiumicino, insieme a monsignor Roberto Lucchini, collaboratore del cardinale Tarciso Bertone.
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