Economia

Crisi eurozona, vertice tra ministri delle finanze Occhi puntati su Berlino

A Parigi si incontrano i ministri delle Finanze in vista del cruciale vertice del 28 giugno. L'Ocse: "Se il vertice fallisce, rischio contagio"

Crisi eurozona, vertice  tra ministri delle finanze  Occhi puntati su Berlino

Sono giorni di tensione in vista del cruciale vertice del Consiglio Europeo del 28 e del 29 giugno. Intanto, oggi i ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna si riuniranno a Parigi.

Ad annunciare l'incontro a sorpresa è stato il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici. Oltre a lui, al vertice di questa sera ci saranno il ministro tedesco dell’Economia e delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, quello spagnolo Luis de Guindos e il vice ministro Vittorio Grilli, insieme con il Commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn.

"Limiti superiori sugli equilibri annuali di bilancio e sui livelli di debito dei governi dei Paesi membri potrebero essere concordati in comune", si legge nel rapporto che il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy presenterà oggi agli Stati membri, intitolato "Verso una genuina unione economica e monetaria".

Un rapporto a cui ha lavorato insieme al presidente della Bce, dell’Eurogruppo e della Commissione Europea. "In base a queste regole l’emissione di debito governativo oltre a livello concordato in comune dovrebbe essere giustificato per ricevere un’approvazione preventiva. Di conseguenza l’area euro sarebbe in grado di richiedere cambiamenti alle norme di bilancio se sono in violazione delle regole fiscali, tenendo a mente la necessità di assicurare l’equità sociale", si legge ancora nel rapporto di sette pagine e mezzo.

"In una prospettiva di medio termine, l’emissione di debito comune potrebbe essere esplorata come un elemento" di un’unione di bilancio più stretta e "soggetta ad una progressiva integrazione", è una delle indicazioni contenute nel rapporto Van Rompuy, nel quale si sottolinea che "passi verso l’introduzione di responsabilità sovrane numerose e comuni potrebbero essere considerate mentre è in vigore un quadro robusto di disciplina di bilancio e competitività per evitare l’azzardo morale per rafforzare la responsabilità e il rispetto".

"Il processo verso l’emissione di debito comune dovrebbe essere graduale e a fasi, mentre i progressi verso la messa in comune di decisioni sul bilancio dovrebbero essere accompagnati da passi commensurati alla messa in comune dei rischi", continua il rapporto.

Insomma, non è escluso che ci sia un altro pressing nei confronti di Berlino affinché apra a forme di condivisione del debito, dopo che ieri il no agli Eurobond ribadito da Angela Merkel ha fatto crollare i mercati finanziari. 

Intanto, in vista del vertice cruciale del 28 e 29 giugno, l'Ocse lancia l'allarme.

"Le autorità europee devono essere più risolute nell’affrontare la crisi per evitare un allargamento del contagio a Italia e Spagna", ha spiegato il capo economista e vicesegretario dell’Ocse, Piercarlo Padoan, ai microfoni del Gr Rai, sottolineando che "ci sono elementi di debolezza generalizzata che si possono tradurre in fenomeni di contagio" e in mancanza di decisioni chiare al vertice Ue del 28 e del 29 giugno "ci sarebbero sicuramente tensioni sui mercati finanziari di questi due paesi, che però non vanno identificati in un blocco comune - i problemi di Spagna e Italia sono diversi - e quindi ci sarebbe bisogno di strumenti di intervento".

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