Elliott Management punta ad ammorbidire la fama di fondo avvoltoio che si è creato negli ultimi anni a Wall Street. In Italia il fondo attivista Usa ha preso il controllo del Milan e di Telecom, dopo una dura battaglia con Vivendi. Secondo il Wall Street Journal, Elliott starebbe ora cercando di migliorare le relazioni nelle aziende in cui è presente. Per questo il gruppo di Paul Singer ha dato alla trentenne ex analista Christine o'Brien il compito di promuovere il fondo come simbolo di una governance aziendale solida.
In una intervista al Wsj, o'Brien ha spiegato che il suo compito è quello di sottolineare «il lavoro di corporate governance che Elliott da sempre fa senza troppo rumore». Sarebbe lei dunque ad avere dato un volto umano a un fondo attivista che ora si dice concentrato sullo sviluppo di relazioni di lungo termine e non solo sul voler ottenere sostegno nelle lotte che porta avanti per il controllo delle società. Elliott ha deciso di cambiare marcia per adeguarsi a un mercato, scrive il Wsj, in cui sempre più denaro confluisce in indici che tengono traccia dei fondi, un mercato che corrisponde a quasi 10 miliardi di dollari di tutti gli asset mondiali. In questo contesto, viene dato più peso alla buona governance e meno all'attivismo dei manager.
Un altro fatto, che spiega il cambio di rotta di Elliott, è dovuto alle critiche secondo cui il fondo sarebbe troppo orientato sul breve termine e questo rende più difficile ottenere il supporto di grandi investitori istituzionali.
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