Francia, S&P abbassa il rating, ora il debito spaventa Macron

Deficit, crescita del Pil e occupazione: Parigi viaggia dietro all'Italia in tutte le rilevazioni recenti. E diventa il nuovo malato d'Europa

Francia, S&P abbassa il rating, ora il debito spaventa Macron
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Deficit eccessivo e debito in forte espansione, accompagnati da crescita debole e occupazione stagnante. Pensate che come al solito si parli di Italia? Sbagliato. Il quadro fosco di cui sopra è ormai più adatto ai cugini francesi che a noi altri. Tanto che il 31 maggio, mentre l'agenzia Moody's confermava all'Italia il rating Baa3, Standard & Poor's tagliava quello della Francia di un gradino, da AA ad AA-. Al netto delle diverse sigle usate per le pagelle, Parigi è scesa dal terzo al quarto posto della scala «investment grade», mentre Roma è rimasta al nono (decimo per Moody's). E poco tempo fa anche l'agenzia Fitch aveva declassato la Francia allo stesso livello.

Per il presidente Macron - che a una settimana dalla europee avrebbe fatto a meno di questa notizia - galeotto fu il deficit: «Il declassamento riflette la proiezione che - scrive S&P - contrariamente alle nostre precedenti aspettative, il debito pubblico della Francia in percentuale del Pil aumenterà a causa di deficit di bilancio più ampi del previsto nel periodo 2023-2027». Ma il deficit più alto del previsto (5,1% la proiezione per il 2023, di un punto più alta della stima) non è altro che il punto di caduta di un'economia che mostra diversi punti di debolezza, ancora più evidenti se confrontati con la nostra.

A livello di Pil, nel primo trimestre la Francia è cresciuta meno dell'Italia (0,2% contro 0,3%); negli ultimi tre trimestri il divario è più che doppio (0,4 contro 0,9%); e a livello cumulato, dall'ultimo trimestre prepandemia del 2019 l'Italia ha fatto 4,6%, la Francia 2,2. A monte c'è una disoccupazione che nel 2023 ha smesso di scendere, al punto che nel marzo scorso, l'Italia ha effettuato uno storico sorpasso, facendo registrare un tasso del 7,2% inferiore al 7,3% dei francesi.

Se guardiamo poi al debito, come ha scritto Marco Fortis sul Sole, tra 2020 e 2023, al netto degli interessi, quello transalpino è cresciuto di 551 miliardi contro i 170 cumulati dalla Repubblica italiana. Tanto che in valore assoluto il debito francese ha già sfondato i 3mila miliardi (è oltre i 3.100) mentre il nostro è ancora sotto (2.900 miliardi).

Certo, in rapporto al Pil Parigi se la passa sempre meglio, con un rapporto del 110% contro il 138% italiano. Ma le dinamiche che abbiamo visto, quella del deficit in particolare, non promettono niente di buono. Come ha certificato S&P tagliando il rating. Facendo a Macron un brutto scherzo.

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