Economia

Futuro Ferrari e Fca-Psa sul tavolo di Elkann. Toto-nome per Maranello

Nuove ipotesi per il dopo Camilleri. Perde forza la pista Manley. In pole il settore lusso

Futuro Ferrari e Fca-Psa sul tavolo di Elkann. Toto-nome per Maranello

Il Cda di Ferrari si riunisce oggi, un incontro già fissato da tempo che, ovviamente, sarà ampiamente dedicato alle dimissioni da Ceo di Louis Carey Camilleri, comunicate dal presidente John Elkann venerdì sera a mercati chiusi. Verrà fatto il punto della situazione, considerando anche la chiusura di una stagione sui circuiti da dimenticare e con un occhio ai risultati del quarto trimestre e del 2020 che saranno resi noti a febbraio.

All'ordine del giorno, comunque, resta sempre il «toto-nomi» sul futuro Ceo di Ferrari e, in particolare, quale opzione farà propria il presidente Elkann: punterà su un manager con esperienza nel lusso e nel lifestyle oppure su una figura più legata al mondo dell'auto o, ancora, a qualcuno che ha dalla sua conoscenze in entrambi i settori? Su queste possibilità analisti e osservatori sono divisi.

E se arrivasse un uomo forte nel lusso affiancato da due direttori generali per l'ambito tecnico e le corse?

In questi giorni si sono fatti diversi nomi, tra cui quello dell'attuale Ceo di Fca, Mike Manley, per il quale, nel futuro gruppo Stellantis con Psa, non si conosce ancora il ruolo che andrà a ricoprire. La sua candidatura a prendere il posto lasciato libero da Camilleri, non troverebbe però conferma. Manley rimarrebbe in Fca, probabilmente a capo del mercato Usa, il più importante e che ben conosce.

Tra i nomi di cui si parla c'è quello di un ex di Fca, Alfredo Altavilla, ora presidente di Recordati e membro del Cda di Telecom, uscito dal gruppo dopo la scomparsa di Sergio Marchionne, un manager molto richiesto da altre Case automobilistiche, ma rimasto legato alle sue radici torinesi. Lo stesso Altavilla è stato nel Cda del Cavalllino rampante durante la presidenza Marchionne.

Per il dopo Camilleri spuntano anche Andrea Guerra, ex presidente di Eataly, già ad di Luxottica e da marzo 2020 Ceo della divisione alberghiera Hospitality Excellence di Lvmh, e Domenico De Sole, numero uno di Sotheby's ed ex patron di Gucci. Si è parlato anche di Davide Grasso, attuale Ceo di Maserati, proveniente da Converse e Nike, nome di spicco della Motor Valley, ma ora concentrato al 100% sul nuovo corso del Tridente appena avviato.

E per restare nella Motor Valley, c'è chi ha messo sul tavolo anche il nome di Andrea Pontremoli, Ceo di Dallara Automobili. Dal settore nautico ecco poi Alberto Galassi, Ceo di Ferretti nonché genero del vicepresidente del Cavallino, Piero Ferrari.

Il Cda della Casa di Maranello annovera, comunque, nomi di rilievo nell'ambito del lusso e per un'eventuale scelta all'interno del board. Tra questi, Delphine Arnault (ma dovrebbe lasciare il gruppo di famiglia), Francesca Bellettini (Yves Saint Laurent), John Galantic (Chanel). Ma anche, guardando oltre, Eddy Cue (Apple), Maria Patrizia Greco (Enel), Adam Keswick (Jardine Strategic), Roberto Cingolani (Leonardo) e Sergio Duca (Tofas Otomobil).

Elkann può comunque prendere tempo per la scelta del nuovo Ceo, visto l'approssimarsi delle nozze Fca-Psa, potendo contare in Ferrari su uno staff rodato a partire da Enrico Galliera, direttore commerciale e marketing.

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