Economia

"Il Gpl è economico, non dipende da Mosca e rispetta l'ambiente"

Il presidente Assogasliquidi: "Ue concentrata sull'auto elettrica, più giusta la competizione"

"Il Gpl è economico, non dipende da Mosca e rispetta l'ambiente"

«Il gas di petrolio liquefatto (Gpl) è il carburante più economico sul mercato. Alla pompa, il prezzo per litro è sempre stato circa la metà di quello della benzina. E oggi risulta essere ancora meno: si è su una media di 85 centesimi per litro. Il Gpl, inoltre, è una delle soluzioni più immediate ed efficaci in tema di rispetto dell'ambiente». È quanto precisa Andrea Arzà, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, l'associazione che riunisce le imprese italiane della filiera Gpl. In Italia, circolano 2,8 milioni di veicoli bi-fuel: benzina/Diesel e Gpl.

Il Gpl è una sorta di «isola felice»: la fornitura bypassa, infatti, la Russia.

«Sì, è totalmente sganciata dai rapporti commerciali con Mosca. E non è cosa di poco conto vista la situazione. Il Gpl è importato, soprattutto, da Algeria, Francia, Libia, Egitto, Usa, Norvegia e tanti altri Paesi. Anche le dinamiche di prezzo sono differenti».

Se ne parla, però, poco o niente, soprattutto nel momento in cui l'Ue è alle prese con una svolta epocale in termini di mobilità. Si punta sul «tutto elettrico» dal 2035.

«Purtroppo l'opinione pubblica è oggetto di una campagna basata più sull'ideologia che sul contenimento delle emissioni di CO2, vedendo l'auto elettrica come unica soluzione. Ritengo, invece, che ogni vettore debba dare il suo contributo alla decarbonizzazione e anche la competizione tra i diversi vettori in gioco può essere fonte di maggiori alternative per il consumatore. Il Gpl, da parte sua, può competere alla grande. L'elettrico, tra l'altro, vedrà l'energia provenire ancora per molto tempo dal carbone».

Presidente, ci parli più in dettaglio dei contenuti green del Gpl.

«L'industria sta facendo importanti e continui progressi. In Italia, le raffinerie di Eni a Marghera e Gela producono 60mila tonnellate di Bio-Gpl che si caratterizza per le zero emissioni. Ma la nostra industria percorre anche strade alternative, come la produzione di carburanti di origine sintetica che derivano dal trattamento di rifiuti che altrimenti finirebbero nelle discariche oppure inceneriti. Puntiamo, per il 2030, ad avere in commercio un prodotto composto per almeno il 40% da componenti bio e rinnovabili».

Anche il Gpl, comunque, beneficia del piano incentivi varato dal governo.

«Sì, anche se non esiste una misura specifica pro-Gpl. L'andamento delle vendite di veicoli è soprattutto legato alla disponibilità e alla competitività del Gpl. E, come si è visto, faticano a decollare gli incentivi destinati all'acquisto di auto elettriche, mentre quelli destinati alle auto tradizionali sono andati esauriti velocemente».

Il 28 giugno, al Consiglio Ue sull'Ambiente, per l'Italia ci sarà il ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Tema dell'incontro: il voto pro «tutto elettrico» espresso dall'Europarlamento a partire dal 2035. Di fatto, si è alla stretta finale.

«Ci sono segnali importanti, come quello arrivato dal governo tedesco, contro la linea unidirezionale del piano Fit for 55, e le ipotesi di rinvio di 5 anni. Spero prevalga il buon senso. Cingolani è un ministro che fa gli interessi del Paese, una persona che merita assoluto rispetto e che conosce a fondo la materia. Inoltre, ha dimostrato di prendere posizione nella massima autonomia.

Abbiamo fiducia in lui».

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